Raccogli i semi del basilico nel momento esatto per poter far crescere nuove piantine

Chiunque abbia coltivato basilico almeno una volta sa quanto sia una pianta generosa: con poche cure cresce velocemente, sprigiona un profumo inconfondibile e riempie la cucina di foglie profumate per tutto il periodo estivo.

Ma c’è un momento, verso la fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, in cui il basilico cambia il suo comportamento: smette di produrre nuove foglie e comincia a fiorire.

È proprio in quel momento che, se osservato con attenzione, inizia il ciclo dei semi.

Quando il basilico smette di fare foglie e comincia a produrre semi

Capire quando è il momento giusto per raccoglierli è il primo passo. Dopo la fioritura, il basilico forma piccoli fiorellini bianchi o rosa chiaro, raggruppati su steli allungati.

Se si lasciano maturare, al posto dei fiori si formano delle capsule piccolissime, che a prima vista sembrano solo parte secca della pianta, ma che in realtà custodiscono i semi neri e lucidi.

Molti, per abitudine, potano subito i fiori del basilico per stimolare la produzione di nuove foglie. Ma se si vuole raccogliere i semi, bisogna fare l’opposto: lasciarli crescere e seccare naturalmente sulla pianta.

Quando gli steli dei fiori cominciano a ingiallire e a diventare secchi, e le capsule diventano dure e marroni, vuol dire che il basilico ha ormai chiuso il suo ciclo vegetativo e i semi sono pronti.

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Come raccoglierli, conservarli e riutilizzarli

La raccolta va fatta in un giorno asciutto, meglio se di mattina, quando la pianta non è ancora troppo calda. Si tagliano con delicatezza gli steli secchi fioriti e si raccolgono in un contenitore di carta o un sacchetto.

È importante non usare contenitori di plastica, perché potrebbero trattenere umidità e far marcire i semi.

Una volta tagliati, si possono far asciugare ancora qualche giorno in un luogo ben ventilato, all’ombra, per assicurarsi che le capsule siano completamente secche. A

quel punto, basta sfregarle delicatamente tra le dita o sopra un piatto per liberare i minuscoli semi neri. Sono leggeri, brillanti e molto piccoli: bisogna fare attenzione perché volano facilmente con un soffio d’aria. Per questo, molti preferiscono lavorare al chiuso, magari sopra un foglio bianco per vederli meglio.

Una volta separati i semi, si possono conservare in una bustina di carta o in un barattolino di vetro, sempre in un luogo asciutto e buio.

Etichettare il contenitore con la data di raccolta è un gesto semplice ma utilissimo: i semi di basilico, se ben conservati, mantengono la capacità germinativa per almeno due anni.

C’è una piccola accortezza da tenere a mente: se il basilico è stato coltivato vicino ad altre varietà (come basilico greco, rosso o thai), i semi raccolti potrebbero essere ibridi e produrre una pianta leggermente diversa dall’originale. Non è un problema, anzi, spesso da questi incroci nascono sorprese interessanti, ma è bene saperlo se si desidera mantenere una varietà pura.

Quando e come seminarli per avere piante forti e profumate

Il momento giusto per seminare il basilico arriva tra fine marzo e aprile, quando le giornate si fanno più lunghe e le temperature cominciano a salire stabilmente sopra i 15°C, soprattutto la notte. In alcune zone del sud Italia si può anticipare anche a fine febbraio, mentre al nord conviene aspettare aprile inoltrato o seminare in un semenzaio protetto.

Il seme di basilico è piccolissimo e va solo appoggiato sul terreno umido, senza coprirlo troppo. Il contatto con la luce aiuta la germinazione, che avviene nel giro di una settimana circa, se la temperatura è favorevole.

Si possono usare piccoli vasetti, contenitori riciclati o direttamente una cassetta da balcone. L’importante è che il terriccio sia leggero, ben drenato e sempre appena umido, senza ristagni.

Quando le piantine avranno almeno due o tre coppie di foglie vere, si potranno diradare o trapiantare nei vasi definitivi. Da lì in poi, basteranno luce, un po’ d’acqua e qualche pizzicotto alle cime per avere un basilico profumato e rigoglioso fino all’autunno.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".