Salvia: tutti i segreti per coltivarla

La salvia (salvia officinalis) è un’erba ampiamente coltivata, originaria della regione mediterranea. La pianta ha un potente sapore speziato e aromatico.

Gli antichi romani apprezzavano la salvia e le sue varietà per le proprietà curative e come erba astringente e disinfettante. Il nome botanico “salvia” deriva dalla parola latina “salvare” che significa guarire.

Finché adeguatamente curata, raccolta e potata ogni stagione, la tua pianta di salvia può durare molti anni.

Qui troverai alcuni consigli per avere una pianta di salvia sana e rigogliosa.

Caratteristiche

È consigliabile conoscere le varietà della salvia e le caratteristiche principali per coltivarla al meglio.

Varietà

Le varietà di salvia esistenti sono tantissime, alcune anche coltivate solo come piante ornamentali. Ma ci serve sapere che la varietà che utilizziamo per insaporire le nostre pietanze è la salvia officinalis.

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Questa varietà viene appunto coltivata come pianta aromatica. Ha foglie ovali e rugose, di colore grigio-verde, che viene appunto chiamato color salvia.

E adatta anche come pianta ornamentale nelle aiuole o nei giardini.

Esposizione

La salvia dà il meglio di sé in pieno sole. Può crescere bene anche in vaso o in casa: assicurati solo che sia vicino a una finestra soleggiata se la coltivi all’interno.

La salvia ama la luce: puoi esporla in pieno sole senza pensieri.

Tollera bene anche temperature rigide, ma non per molto tempo: se nella tua zona gli inverni prevedono neve e gelate, ti consiglio di proteggere la tua pianta.

Fioritura

La Salvia officinalis fiorisce dalla primavera e per tutta l’estate, produce spighe allungate, costituite da fiorellini di colore blu-viola.

Una volta terminata la fioritura è bene potare la pianta per stimolarne la ricrescita.

Quando raccogliere le foglie

Le foglie della salvia possono essere raccolte in qualsiasi momento, generalmente le foglie più giovani hanno un sapore migliore.

Le foglie raccolte in più possono essere essiccate o congelate. Il congelamento è l’opzione migliore se vuoi utilizzare le foglie raccolte a metà estate.

Coltivazione e cura

Dopo aver descritto le principali caratteristiche della salvia, ecco le principali indicazioni per la coltivazione della salvia officinalis.

Terreno

La salvia può adattarsi alla maggior parte delle tipologie di terreno, tuttavia ama essere coltivata in un terreno sabbioso e ben drenante.

Questo per permettere alle radici di non essere completamente schiacciate da un terreno pesante: può capitare infatti che il terreno non riesca ad asciugarsi mai completamente dopo le annaffiature.

Puoi mescolare terriccio comune e sabbia per fornire un migliore drenaggio. Sono inoltre da evitare terreni acidi e troppo pesanti.

Quando innaffiare

La salvia è un’erba resistente alla siccità. Anche se inizia ad appassire, in genere si rianimerà con l’acqua.

Non innaffiare eccessivamente: attendi che il terreno sia asciutto, quindi innaffia abbondantemente.
Usando troppa acqua rischi di far marcire le radici.

Concime

Per quanto riguarda il concime giusto per avere una salvia rigogliosa, meglio non aggiungere troppo fertilizzante se stai coltivando per scopi culinari.

Perché? Perché il rischio che corri aggiungendo troppo fertilizzante è quello di ritrovarti con una pianta che cresce velocemente ma con un sapore meno intenso.

Potatura

È importante potare la salvia ogni anno per mantenerla cespugliosa.

La potatura dopo la fioritura aiuta a mantenere una forma migliore e più folta e incoraggia una nuova crescita, si mantiene l’arbusto sano e produttivo.

La salvia non produce facilmente dei rami legnosi, quindi non potare mai i gambi vecchi, marroni e senza foglie, altrimenti la pianta probabilmente morirà.

Moltiplicazione

La salvia è molto semplice da propagare per talea, di solito il periodo indicato per questa operazione è in primavera.

Prima di procedere disinfetta le lame delle forbici con un tovagliolo di carta imbevuto di alcol.

Ora sei pronto per tagliare rametti di 8-10 centimetri.

Riempi una vaso con una miscela di terriccio, perlite e sabbia. Usa il dito per fare un buco profondo 5-6 centimetri al centro del terriccio.

Togli la parte inferiore delle foglie dal rametto, inseriscilo nel buco che hai praticato e pressa delicatamente il terriccio attorno allo stelo, facendo attenzione a non seppellire le foglie.

Innaffia bene il terreno ma assicurati che l’acqua in eccesso fuoriesca dai buchi di scolo del vaso.

Copri il vaso con un sacchetto di plastica trasparente in modo che non tocchi le foglie di salvia. Così garantirai l’umidità giusta per la radicazione, ma aggiungi acqua se il terreno si asciuga.

Posiziona il vaso in un luogo luminoso lontano dalla luce solare diretta. Entro due settimane quando il taglio avrà sviluppato le radici, puoi rimuovere il sacchetto.

Pianta la nuova piantina all’aperto quando i rametti raggiungono almeno gli 8 centimetri circa e non c’è pericolo di gelo persistente.

Malattie e parassiti

Spesso la salvia viene attaccata dagli afidi. In questo caso si interviene con macerato di ortica o con il sapone da bucato.

Se sei costretto ad usare insetticidi biologici più drastici, per qualche settimana non puoi usare la salvia a scopi culinari.

La malattia più frequente per le piante di salvia è l’oidio. Il mal bianco è un fungo e puoi identificarlo dalle chiazze bianche e farinose sulle foglie.

Di solito è meglio prevenire il problema, che consiste nel curare la pianta e le potature in modo che non ci siano ristagni d’acqua e che ci sia un circolo d’aria interno al cespuglio.

Uno dei rimedi contro l’oidio è il bicarbonato di sodio, in uno spruzzino da 1 litro pieno di acqua metti circa 5-15 g di bicarbonato in base alle tue esigenze.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Adriana Capasso
Adriana Capasso
Nata a Napoli e laureata in Lettere. Convinta che prendersi cura degli esseri viventi, imparando a conoscerli sia, alla fine, prendersi cura di se stessi. Parlo delle piante, ovviamente.