Tra le piante più comuni sui nostri balconi e nei nostri giardini, le piante grasse hanno assunto ormai il controllo della specie vegetale ai nostri occhi, cioè sono dappertutto.
Proprio perché così diffuse, principalmente grazie alla loro proverbiale resistenza e adattamento, potrebbe essere utile saperle distinguere da quelle invece che non sono succulente, al fine di scegliere con consapevolezza o curarle al meglio senza commettere errori.
Segui questa guida per riuscire a cogliere tutte le caratteristiche delle piante grasse così da riconoscerle con facilità e distinguerle da altre.
COSA SCOPRIRAI
Perché si definiscono “grasse”?
Se ti stai chiedendo come mai queste piante, le succulente, hanno da sempre l’appellativo grasse, la risposta è proprio nell’unico significato che il termine grasse può assumere, cioè in carne, proprio come per gli esseri umani.
Hanno infatti una consistenza carnosa e sono spesso più gonfie delle altre al primo colpo d’occhio da apparire effettivamente più grassocce di altre.
La diversità “estetica”, se così vogliamo definirla, è dovuta al grande adattamento evolutivo che queste piante hanno compiuto, modificando le loro parti anatomiche per poter adattarsi ad ambienti particolarmente ostili in fatto di temperatura, di acqua e nutrienti.
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Conoscere il tipo di pianta consente di avere un’idea dettagliata dell’origine di quella pianta e del tipo di ambiente di cui ha bisogno per la sua crescita.
Inoltre, sapere da dove proviene, di che tipo di pianta si tratta, consente di garantirle le cure di cui ha bisogno in modo specifico, senza commettere errori in fatto di temperatura, irrigazione e nutrienti essenziali alla crescita.
Se so che si tratta di una pianta grassa, saprò per certo che non ha bisogno di molta acqua, ad esempio.
Come riconosco le piante grasse?
Affidati a specifiche caratteristiche per riconoscere le piante grasse, alcune ti permetteranno di individuarne una molto velocemente perché troppo specifiche per non essere riconosciute.
Hanno una forma e una morfologia che non lasciano alcun tipo di margine di errore e ti risulterà semplice distinguerle da quelle non grasse.
Foglie dalla consistenza gommosa
Questa è la caratteristica che a primo impatto definisce la maggior parte delle piante grasse, verificabile al tatto.
Tocca la foglia e la sua consistenza grassa la rende quasi gommosa, proprio come quelle caramelle gommose che tanto ci piacciono.
Foglie a rosetta
Molte piante grasse presentano le tipiche rosette, come l’aeonium, che ha foglie raccolte a formare dei piccoli fiori la cui forma ha una funzione precisa: proteggersi dalle temperature estreme.
Le foglie disposte a rosetta si allargano o si addossano le une sulle altre in base agli eccessi di freddo o alla siccità.
Hanno fusti ricoperti da scaglie o gonfi alla base
Una serie di scaglie lungo il fusto fa in modo che,se non lignificato, possa essere protetto dalle temperature più cocenti.
In questo modo il sole non riesce a bruciare le parti tenere della pianta, un sole cocente di terre aride e inospitali.
Molte specie di grasse racchiudono i liquidi alla base del fusto o nel corpo centrale, piuttosto che sulle foglie, poche e scarnite.
Foglie cerose
Un sottile strato di materiale ceroso ricopre spesso le foglie, che viene via facilmente se ci passiamo le dita, rivelando spesso il vero colore della foglia.
Questa pellicola ha il compito di ridurre la dispersione dell’umidità dalla foglia consentendole di tenerla immagazzinata durante le stagioni secche.
Foglie pelose
Dalle caratteristiche e i colori più disparati, la peluria sulla foglia contraddistingue molte piante grasse.
La loro funzione è quella di trattenere l’acqua che la foglia disperde con la sua respirazione. Hanno inoltre la funzione di proteggere la foglia da eventuali parassiti: la peluria, infatti, le rendono difficilmente commestibili per i parassiti rosicchiatori.
Potrebbe essere sprovvista di foglie
Sembra strano parlare di una pianta senza foglie ma ne abbiamo un esempio comune e non ce ne rendiamo conto.
Cosa sono i cactus se non piante senza foglie? È il fusto ad occuparsi della fotosintesi.
Poche foglie o foglie molto piccole
Quando le foglie sono presenti sono molto ridotte e questo possiamo notarlo per piante come il senecio ad esempio, le cui foglie hanno una forma addirittura circolare.
Spesso le piante sottoposte a climi rigidi e freddi sono quelle che hanno meno foglie, così da impedire alla neve di depositarsi sulla pianta ma di scivolarvi semplicemente.
Sono particolarmente spinose e poco frondose
Non solo i cactus ma molte specie di piante grasse hanno più spine che foglie, caratteristica che consente alla pianta di limitare la traspirazione e quindi la dispersione di umidità, l’approvvigionamento di nutrienti per una copiosa fotosintesi che qui non avviene come al solito.
Hanno foglie con solchi
Alcune specie di grasse sono dotate di finestratura, cioè solchi che consentono alla foglia di non assorbire la luce o lasciarla passare oltre.
In questo modo la luce non irradia la clorofilla, riducendo le funzioni vitali della pianta.
Foglie ruvide al tatto
Alcune piante grasse, specialmente le salmastre, quelle che crescono sulla sabbia ad esempio, nei pressi del mare, hanno foglie al tatto ruvide, dotate sulla superficie di squame microscopiche o piccole sacche d’aria.
Questo stratagemma ripara la pianta dalla secchezza del vento che sale dal mare, salmastro e caldo.