Può capitare, per un rinvaso maldestro o magari durante un trasloco, che una pianta di Sansevieria – conosciuta anche come “lingua di suocera” – si ritrovi sradicata, con le radici rovinate o completamente assenti.
Ma se ti succede, non è il caso di preoccuparsi troppo: questa pianta è tra le più resistenti e generose, e può essere facilmente rigenerata, anche partendo da una foglia o da una porzione di pianta senza radici.
Il trucco è usare acqua e argilla espansa, un metodo semplice, efficace e adatto anche a chi è alle prime armi.
COSA SCOPRIRAI
Pulire e asciugare
Quando hai tra le mani una sansevieria sradicata, la prima cosa da fare è osservare attentamente la base. Se ci sono parti marce o troppo molli, vanno tagliate con un coltello ben pulito, fino a trovare tessuto sano.
Poi è importante lasciare asciugare il taglio per almeno 24 ore, in modo che si cicatrizzi bene. Questo piccolo passaggio è fondamentale per evitare che, una volta immersa, la base marcisca a contatto con l’umidità.
Come preparare acqua e argilla espansa
A questo punto puoi preparare il contenitore per la Sansevieria. L’ideale è un vaso trasparente o una ciotola di vetro, così puoi tenere sempre sotto controllo il livello dell’acqua e lo stato della pianta.
Versa uno strato abbondante di argilla espansa sul fondo: questo materiale ha la funzione di mantenere l’umidità, ma anche di evitare il contatto diretto della pianta con l’acqua stagnante, che è il nemico numero uno delle piante succulente.
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Adagia delicatamente la base della sansevieria sopra i ciottoli, senza affondarla, e versa l’acqua fino a sfiorare appena il livello inferiore dell’argilla. Le radici non devono restare immerse, ma solo percepire l’umidità che sale dai ciottoli.
È questo stimolo che spingerà la pianta a emettere nuove radici verso il basso, in cerca d’acqua.
Cosa succede nei giorni successivi
Scegli una posizione luminosa, ma senza sole diretto, e controlla ogni tanto che il livello dell’acqua sia sempre stabile. Se evapora, puoi rabboccare con acqua a temperatura ambiente, meglio se piovana o lasciata riposare per qualche ora.
Dopo una o due settimane, potresti già vedere i primi accenni di radici bianche, sottili, che cominciano a svilupparsi. A quel punto la pianta starà tornando in piena attività.
Quando trapiantarla nel terriccio
Quando le radici hanno raggiunto una lunghezza di almeno 3-4 centimetri, puoi scegliere se lasciare la pianta in acqua – magari trasformandola in una bella idrocoltura decorativa – oppure trapiantarla in un vaso con terriccio per piante grasse, ben drenato e leggero. In entrambi i casi, continua a mantenerla in un punto luminoso e annaffia con moderazione.