Chi coltiva surfine sa bene quanto possano trasformare un balcone in una cascata di colori.
Ma sa anche quanto siano sensibili all’ambiente in cui crescono, in particolare alla qualità dell’acqua e del terreno. Se il pH del substrato non è quello ideale, la surfinia può smettere di fiorire all’improvviso, anche se sembra in buona salute.
E proprio per questo motivo, i giardinieri più esperti usano un trucco semplice ma efficace: aggiungere aceto all’acqua di irrigazione.
COSA SCOPRIRAI
Perché l’aceto può aiutare
La surfinia, come molte piante da fiore, preferisce un terreno leggermente acido, con un pH tra 5.5 e 6.5. Il problema è che l’acqua del rubinetto, in molte zone d’Italia, è troppo calcarea. Contiene molto calcio e magnesio, che tendono ad alcalinizzare il terreno nel tempo. Questo squilibrio rende più difficile per la pianta assorbire nutrienti essenziali, in particolare il ferro.
E quando la surfinia non riesce ad assorbire il ferro, lo fa capire subito: le foglie diventano pallide, i fiori stentano ad aprirsi o durano poco, e in generale la pianta sembra perdere vigore, anche se è stata concimata regolarmente.
Qui entra in gioco l’aceto, in particolare quello bianco da cucina. Aggiunto in piccole quantità all’acqua, serve a correggere il pH, riportandolo verso una soglia più favorevole.
La quantità giusta e quando usarlo
Il dosaggio consigliato è davvero minimo: una tazzina da caffè di aceto per ogni otto litri di acqua. Non si tratta di un trattamento da fare ogni giorno, ma ogni due o tre settimane durante il periodo vegetativo, cioè dalla primavera all’inizio dell’estate. È importante alternarlo con le annaffiature normali, senza aceto, per non modificare troppo rapidamente le condizioni del terreno.
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Il momento migliore per usare questa soluzione è quando la surfinia inizia a produrre i primi boccioli o quando noti che, nonostante la pianta sembri sana, i fiori non durano o non si aprono completamente.
L’aceto agisce lentamente ma in profondità, migliorando la capacità della pianta di assorbire ferro e altri microelementi. Dopo qualche settimana, potresti notare una fioritura più compatta, colorata e duratura.
Attenzione a non esagerare
Come ogni rimedio, anche l’aceto ha bisogno di essere usato con criterio. Se il terreno è già ben bilanciato o se utilizzi un’acqua piovana (già naturalmente più acida), potresti non averne bisogno.
Inoltre, va evitato del tutto se la pianta è sotto stress, ad esempio appena rinvasata, colpita da malattie, o durante ondate di calore eccessivo.
Non bisogna mai dimenticare che l’aceto è pur sempre una sostanza acida: dosaggi eccessivi possono danneggiare le radici e alterare la struttura del terreno. Per questo, è sempre meglio iniziare con poca quantità, osservare come reagisce la pianta, e semmai aggiustare nel tempo.