Poche altre piante hanno lo stesso fascino dell’Oleandro: foglie a punta, di un verde intenso e profondo, e fiori abbondanti e con una luce davvero unica.
L’oleandro è uno dei re indiscussi dell’estate: elegante, resistente e generoso nella fioritura. Non a caso è una delle piante più scelte per riempire giardini e terrazzi con i suoi fiori profumati, regalando un tocco esotico e affascinante.
Quando, tuttavia, l’afa diventa soffocante e le temperature superano i 35 gradi per giorni e giorni, anche l’oleandro inizia a soffrire un po’. Vediamo come prenderci dell’oleandro nelle settimane più calde dell’anno, senza stravolgere la routine, in modo da prolungare la sua fioritura nonostante l’afa intensa.
COSA SCOPRIRAI
Il segreto di una buona… abbronzatura
Diciamoci la verità, il sole è davvero importante per un corretto sviluppo dell’oleandro e per una buona e lunga fioritura, tuttavia non deve essere eccessivo.
Tuttavia, nelle settimane più afose, un’esposizione diretta per tutto il giorno può mettere alla dura prova questa pianta. Se l’oleandro è in vaso, si può valutare la possibilità di spostarlo in una zona dove riceva sole solo al mattino o nel tardo pomeriggio. Una mezza giornata di luce piena è più che sufficiente per mantenere una buona fioritura, evitando però il rischio di disidratazione estrema nelle ore centrali.
Se invece è piantato in piena terra, si può creare un po’ d’ombra con una rete o un telo protettivo leggero o posizionando accanto altre piante alte che facciano da “parasole” naturale.
Innaffiare… senza paura
Per mantenersi fiorito a lungo, l’oleandro ha bisogno di un costante buon livello di idratazione, nonostante la pianta sia molto resistente alla siccità.
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Il segreto è evitare gli eccessi: mai esagerare con l’acqua, ma nemmeno lasciarlo completamente a secco. In piena estate, è bene annaffiare la mattina presto o la sera tardi, quando il terreno ha avuto modo di raffreddarsi un po’.
Se si nota dell’acqua che si accumula nel sottovaso o nel terreno, bisogna intervenire subito svuotando il sottovaso.
Rimozione dei fiori appassiti
Un piccolo gesto che fa una grande differenza: togliere regolarmente i fiori secchi o appassiti. Può sembrare un dettaglio o un intervento da poco, ma in realtà è un modo molto efficace per “dire” alla pianta di produrre nuovi boccioli.
L’oleandro tende a concentrare le sue energie dove “sente” che ci sono ancora fiori attivi. Se quelli vecchi restano lì, anche secchi, la pianta rallenta la fioritura. Quindi, appena si nota un fiore sfiorito, occorre tagliarlo con una forbicina pulita, meglio se al di sopra di una foglia o di un nuovo getto.
Lo stimolo di un buon concime
In estate, l’oleandro ha bisogno di una mano in più per affrontare il caldo e mantenere la fioritura. Un concime per piante da fiore, ricco di potassio e fosforo, può essere un valido alleato.
Da evitare i concimi ricchi di troppo azoto che tendono a sviluppare lo sviluppo delle foglie e la crescita della chioma senza incidere, però, sulla fioritura.