I fiori dalla forma delicata, appariscenti e profumati dell’oleandro sono incantevoli e di sicuro riescono a rallegrare ogni genere di giardino.
Nonostante si tratti di una pianta che prospera ovunque, tieni d’occhio quali aspetto soddisfare per vederla fiorire.
Vediamo insieme come rendere durature ed abbondante la fioritura dell’oleandro.
COSA SCOPRIRAI
Cura la sua esposizione
L’oleandro preferisce il pieno sole. Tollererà anche l’ombra parziale, ma il suo fogliame non sarà così denso. È anche tollerante al caldo, alla siccità, al vento e alle condizioni costiere.
Se c’è una cosa di cui l’oleandro necessita per la fioritura è la luce, che sia brillante e per tante ore al giorno.
Ha bisogno di una luce intensa ed è bene che siano esposte ad est, che consenta di assorbire una luce brillante ma delicata, che non bruci.
Valuta quindi la sua esposizione, il posto nel quale lo tieni, se ci sono piante che ne ombreggiano al sua esposizione a tal punto da non soddisfare il suo bisogno di luce.
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Nutri il terriccio
Puoi offrire condizioni ideali al tuo oleandro nutrendo il terriccio e quindi le radici in modo adeguato.
Hai dato del fertilizzante al terriccio? In questo modo nutri in modo adeguato l’oleandro in un momento in cui ha bisogno di tutto il nutrimento possibile per esibirsi in lunghe fioriture.
Puoi utilizzare fertilizzanti NPK con una formula 10-30-20 a basso contenuto di azoto e maggiore presenza di fosforo e potassio per lo sviluppo della fioritura. Valutare quanto tipo di azoto contiene il fertilizzante che stai usando è un accorgimento prezioso.
Un’alta percentuale di azoto rende la pianta maggiormente frondosa, lasciando poco spazio alla produzione dei fiori.
Puoi realizzare inoltre fertilizzanti liquidi fai da te a base di potassio utilizzando bucce di banana, da somministrare tutte le volte che vuoi visto che sia totalmente privo di elementi chimici e quindi non osi rischia un sovradosaggio.
Assicura un terriccio della qualità corretta
Come molte piante mediterranee autoctone, gli oleandri preferiscono il terreno alcalino, anche se ben si adattano a terreni acidi, adattandosi a livelli di pH compresi tra 5,0 e 8,3.
Testa il livello di pH del terreno con apposite cartine tornasole.
Si tratta di uno strumento che costa pochi euro, facilmente rintracciabile in farmacia o nei vivai specializzati, ancor di più online.
In un contenitore mescola una parte di terra con due di acqua distillata, agita e lascia sedimentare la terra sul fondo. Poi immergi la striscia di cartina tornasole monouso per il tempo indicato sulla confezione. Il colore che assumerà corrisponderà per l’apposito riferimento al tipo di pH.
La cenere di legna dei nostri camini è la componente ideale da utilizzare come fertilizzante perché ha la capacità di rendere basico il terriccio. Assicurati solo di utilizzare sempre cenere ottenuta bruciando legna priva di sostanze chimiche o collanti o potresti danneggiare le piante.
Potresti aiutarti con del carbonato di calcio che è spesso la componente principale in quelle miscele che si acquistano nello specifico per innalzare i livelli del pH.
L’acqua può essere un grande alleato per rendere il terriccio alcalino o basico: quella del rubinetto, in particolare l’acqua calcarea ha proprio questa specifica capacità.
Proteggilo dai parassiti
I parassiti apprezzano particolarmente questa pianta poiché la sua capacità di resistenza le consente di essere sempre rigogliosa offrendo grande nutrimento in ogni sua parte.
Tuttavia, le sue fioriture potrebbero essere compromesse e per evitare ciò questi parassiti vanno identificati e adeguatamente trattati.
Saltellanti come pidocchi, gli afidi sono generalmente di colore verde, di pochi millimetri, senza ali.
I germogli più giovani sono il principale bersaglio di questi parassiti succhiatori ammassandosi in prossimità dei boccioli dei fiori che devono ancora schiudersi.
Simili a piccolissimi ragni, dalle dimensioni microscopiche, risulta spesso complicato accorgersi in modo precoce di un’infestazione da acari.
Devi osservare il retro delle foglie: è lì che principalmente si nascondono e potresti notare piccoli puntini rossastri o gialli.
L’olio bianco è un olio minerale efficace contro acari e afidi.
Il principio insetticida è fisico e non chimico: va diluito e spruzzato sull’oleandro creando un velo sottile che impedisce ai parassiti di respirare, asfissiandoli