Quando si parla di concimazione, la maggior parte di noi pensa a un grande apporto di nutrienti durante i periodi di crescita più intensa delle piante. Tuttavia, esiste una tecnica alternativa chiamata microconcimazione, che si sta facendo strada nel mondo del giardinaggio, in particolare per le piante da interno.
È un approccio che presenta numerosi vantaggi, soprattutto per le piante che crescono durante tutto l’anno, e ora li esamineremo insieme!
COSA SCOPRIRAI
Di cosa si tratta e quali sono i vantaggi per le nostre piante
La microconcimazione consiste nel somministrare piccole dosi di concime alle piante in modo molto frequente, garantendo così un apporto continuo e bilanciato di nutrienti. Il principale vantaggio è che fornisce un apporto costante e regolare di nutrienti, particolarmente utile per le piante da interno, che non hanno una stagione specifica di crescita ma tendono a svilupparsi tutto l’anno.
A differenza della concimazione tradizionale, che tende a somministrare nutrienti in grandi quantità in determinati periodi, la microconcimazione aiuta la pianta a ricevere l’alimentazione necessaria in modo continuo e costante, senza “picchi” o carenze. Immagina di dare alla tua pianta un piccolo spuntino nutriente ogni giorno, piuttosto che un pasto abbondante solo una volta ogni tanto: in questo modo la pianta potrà assorbire i nutrienti nel momento in cui ne ha bisogno, sviluppando una crescita sana e costante. Inoltre, il rischio di stress che può essere causato da un apporto troppo elevato o insufficiente di fertilizzante, si riduce notevolmente.
Ma così il fertilizzante non sarà troppo?
Una delle preoccupazioni più comuni legate alla concimazione riguarda il rischio di eccesso di nutrienti. In molti, soprattutto principianti, temono che somministrare troppo concime possa danneggiare la pianta. In realtà, spesso il problema non è dato dall’eccesso, ma dalla somministrazione irregolare e in grandi quantità tipica della concimazione classica: se una pianta riceve un sovraccarico di nutrienti in una sola volta, può succedere che non sia in grado di assorbirli completamente, e questo potrebbe causarle bruciature da concime sulle foglie o una crescita anomala.
Con la microconcimazione, invece, si evitano questi problemi, perché i nutrienti vengono forniti in piccole quantità, diluiti nel tempo. In questo modo, la pianta ha il tempo di assorbire ciò di cui ha bisogno senza il rischio di sovraccaricarsi.
Quale concime usare e in che dosi
Se iniziamo a utilizzare questa tecnica con le nostre piante, è importante scegliere un concime bilanciato e completo, che contenga tutti gli elementi essenziali come azoto, fosforo e potassio, ma anche microelementi come magnesio e ferro. Esistono fertilizzanti appositamente formulati per la microconcimazione, che sono solitamente a bassa concentrazione: questi permettono di somministrare piccole dosi, ma molto frequentemente, senza rischiare di sovraccaricare la pianta.
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La frequenza con cui applicare il concime dipende dal tipo di pianta, ma in generale l’ideale sarebbe una volta ogni 7-10 giorni. Solitamente, il concime viene diluito in acqua e somministrato durante l’annaffiatura, in modo da garantire una distribuzione uniforme nel terreno. È importante comunque seguire attentamente le istruzioni riportate sul prodotto che sceglierai, poiché ogni concime ha una concentrazione diversa.
Scegliendo quindi il concime giusto e applicandolo in piccole dosi distribuite sul lungo periodo, potrai osservare un miglioramento notevole nella salute delle tue piante e le avrai rigogliose e fiorite per tutto l’anno.