Chiunque abbia un’orchidea sa quanto possa essere delicata e, purtroppo, un piccolo incidente può capitare. Basta un movimento sbagliato, un colpo involontario mentre si sposta il vaso, ed ecco che uno stelo o un rametto giovane si spezza.
Di solito, quando succede, la prima reazione è pensare che non ci sia nulla da fare e che la parte spezzata sia da buttare. Ma in realtà, con un po’ di pazienza e qualche accorgimento giusto, è possibile tentare di far radicare il rametto e trasformarlo in una nuova pianta.
Non è un processo semplice né veloce, ma se sei amante delle sfide e vuoi provare, c’è un metodo che può dare risultati sorprendenti.
Vediamo come far nascere nuove radici da un rametto di orchidea spezzato e, con il tempo, ottenere una nuova piantina.
COSA SCOPRIRAI
C’è almeno un nodo?
Prima di tutto, bisogna capire se il rametto spezzato ha delle possibilità di sopravvivere. Se si tratta di un pezzo di stelo floreale senza nodi, purtroppo non sarà possibile ottenere radici. Ma se lungo il ramo sono presenti piccoli rigonfiamenti, ovvero i nodi, allora c’è una speranza.
I nodi sono delle piccole aree da cui, in determinate condizioni, possono nascere nuove radici o addirittura piccole piantine chiamate keiki (che in hawaiano significa “bambino”).
Se il rametto ha almeno un nodo ben visibile, vale la pena tentare di farlo radicare.
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Usa lo sfagno
Per far sì che il rametto spezzato produca nuove radici, bisogna creare un ambiente umido ma ben aerato, in modo che la parte tagliata non marcisca prima di riuscire a svilupparsi.
Il miglior substrato per questa operazione è lo sfagno umido, una fibra vegetale che trattiene l’umidità senza far ristagnare l’acqua.
Il metodo consiste nel appoggiare il rametto orizzontalmente sullo sfagno, in modo che i nodi siano a contatto con la superficie umida. Lo sfagno va mantenuto umido, ma mai fradicio, per evitare che il rametto marcisca.
Per creare un ambiente ancora più favorevole, si può coprire il tutto con un contenitore trasparente o un sacchetto di plastica, creando una piccola serra che manterrà costante il livello di umidità. È importante, però, aprire il sacchetto ogni giorno per far circolare l’aria, evitando la formazione di muffe.
Aggiungi un radicante
Se vuoi dare al rametto spezzato maggiori possibilità di successo, puoi utilizzare un ormone radicante. Questo prodotto aiuta a stimolare la formazione delle radici e accelera il processo, che di solito è molto lento nelle orchidee.
L’ormone radicante può essere applicato direttamente sui nodi, prima di appoggiare il rametto sullo sfagno. Anche senza ormone, il processo potrebbe funzionare, ma ci vorrà più tempo.
A questo punto, l’unica cosa da fare è aspettare e controllare che l’ambiente rimanga sempre umido e ben aerato.
Attendi la comparsa di radici
Far radicare un pezzo di orchidea spezzato richiede molta pazienza. Non si tratta di un processo rapido come con altre piante, perché le orchidee hanno una crescita estremamente lenta.
Possono passare mesi prima di vedere i primi segni di radicazione. Se dopo due o tre mesi il nodo inizia a gonfiarsi e spuntano delle piccole radici bianche, allora il metodo ha funzionato.
A questo punto, si può continuare a mantenere il rametto nello sfagno finché le radici non raggiungono almeno 3-4 cm di lunghezza. Solo allora sarà possibile trasferirlo in un substrato adatto, come corteccia di pino fine o muschio misto a perlite.
Porta pazienza per il primo fiore
Anche dopo che il rametto ha prodotto radici, la strada per avere una vera pianta di orchidea è ancora lunga. La piccola piantina dovrà rafforzarsi e sviluppare nuove foglie, prima di poter diventare abbastanza forte per fiorire.
Dal momento in cui le prime radici si formano, possono passare almeno due anni prima che la nuova orchidea produca il suo primo fiore.
Per tutto questo tempo, è fondamentale curarla con costanza, garantendole la giusta umidità, un ambiente luminoso ma senza sole diretto e un buon drenaggio per evitare marciumi.
Non è un processo immediato, ma vedere una nuova pianta crescere da un semplice rametto spezzato è una soddisfazione enorme.