L’Orchidea ha lo stelo sfiorito per un motivo ed è il momento di tagliarlo

Capire se e quando tagliare lo stelo sfiorito dell’orchidea in estate è un’operazione che può davvero fare la differenza tra una pianta che rimane in riposo per mesi e una che regala nuove fioriture a sorpresa.

La Phalaenopsis, la varietà più comune nelle case, ha una caratteristica che può trarre in inganno: lo stelo fiorale non muore subito dopo la caduta dei fiori. Per questo, osservare con attenzione i dettagli è il primo passo per decidere come intervenire senza danneggiare la pianta.

Osservare lo stelo

Dopo che tutti i fiori sono caduti, è importante analizzare il colore e la consistenza dello stelo. Se appare marrone, giallastro o addirittura raggrinzito, vuol dire che ha concluso il suo ciclo vitale.

Non potrà più produrre nuovi boccioli e rimarrà solo un peso inutile per la pianta. Se invece è ancora verde brillante, liscio e turgido, significa che lo stelo è vivo e può ancora dare nuove soddisfazioni. In molti casi, anche settimane dopo la sfioritura, dai nodi laterali possono nascere nuovi steli secondari.

I nodi sono quei piccoli rigonfiamenti disposti lungo lo stelo, a intervalli regolari. Se li guardi da vicino, vedrai che hanno una piccola “scaglia” protettiva. Sono proprio questi punti che, se stimolati, possono generare nuovi rametti fiorali.

Quando tagliare alla base

Se lo stelo è completamente secco, non aspettare troppo a rimuoverlo. In estate, soprattutto con il caldo, mantenerlo sulla pianta può attirare funghi o parassiti. Per tagliarlo, prepara delle forbici o una lama ben affilata e disinfettata (puoi usare alcol o passare la lama sulla fiamma per qualche secondo).

Il taglio va fatto alla base, a circa un centimetro dal colletto della pianta, la zona da cui partono tutte le foglie. Dopo aver tagliato, è importante disinfettare la ferita con un po’ di cannella in polvere o con un prodotto antifungino naturale. Questo aiuta a prevenire eventuali infezioni e permette alla pianta di guarire rapidamente.

Sono sempre felice di aiutarti ad avere finalmente il "Pollice Verde". Se vuoi ricevere i miei consigli posso inviarteli ogni giorno direttamente su WHATSAPP! Contattami qui e salva il mio numero in rubrica! Ti aspetto!

Una volta eliminato lo stelo, l’orchidea non dovrà più distribuire energie su un ramo inutile. Concentra tutta la sua forza sulle radici e sulle foglie, che in estate continuano a crescere vigorose se la pianta sta bene. Questa scelta è perfetta se vuoi farla riposare in vista di una nuova fioritura nella stagione successiva.

Quando lasciare lo stelo e tagliare sopra un nodo

Se lo stelo è verde e vitale, puoi decidere di non rimuoverlo del tutto. In questo caso, taglia sopra un nodo per stimolare una nuova ramificazione laterale. Si sceglie solitamente il secondo o terzo nodo a partire dal basso, perché sono quelli più forti e con più probabilità di svilupparsi.

Anche qui è fondamentale usare strumenti puliti e affilati per non schiacciare i tessuti. Dopo il taglio, potresti notare che il nodo “si gonfia” leggermente nel giro di qualche settimana: è il segnale che sta nascendo un nuovo germoglio che potrà portare qualche fiore supplementare, magari non abbondante come nella fioritura principale, ma comunque molto gradevole.

Come gestire la pianta dopo il taglio

Dopo il taglio, la cura dell’orchidea cambia leggermente. Riduci leggermente la frequenza delle annaffiature rispetto al periodo di piena fioritura, perché la pianta entra in una fase più tranquilla.

In estate è importante mantenere un buon livello di umidità, nebulizzando l’aria attorno alle foglie ma senza bagnare direttamente lo stelo o il cuore della pianta, per evitare marciumi. Assicurati che riceva molta luce indiretta, perché la luce stimola la fotosintesi e incoraggia la produzione di nuove radici e nuovi germogli.

Se vuoi dare un piccolo aiuto in più, puoi usare un concime leggero specifico per orchidee, diluito a metà dose. Questo aiuta la pianta a riprendersi dallo sforzo della fioritura e a prepararsi per la prossima. Se invece vuoi stimolare una nuova fioritura dallo stesso stelo, scegli un fertilizzante con un po’ più di fosforo e potassio, che favoriscono la formazione dei boccioli.

Come riconoscere i nodi “attivi”

Non tutti i nodi hanno lo stesso potenziale. Osservando attentamente, vedrai che alcuni nodi sono più “gonfi” e turgidi, mentre altri sembrano più piatti e inattivi.

Quando scegli dove tagliare, preferisci un nodo che abbia una piccola gemma più evidente, perché è quello con più possibilità di sviluppare una nuova ramificazione. Anche la posizione conta: i nodi più bassi tendono a essere più vigorosi perché ricevono più nutrimento dal colletto della pianta.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".