Come recuperare il pothos che ha fatto foglie gialle e radici molli

Quando il pothos, una delle piante d’appartamento più amate per la sua resistenza e semplicità, comincia a mostrare foglie gialle e radici molli, è il segnale che qualcosa nel suo equilibrio è andato storto.

Anche se può sembrare improvviso, questo tipo di sofferenza è quasi sempre il risultato di piccoli errori accumulati nel tempo, soprattutto legati all’acqua o al terreno. Ma la buona notizia è che, se si interviene in tempo, il pothos ha una straordinaria capacità di riprendersi, anche da situazioni che sembrano disperate.

Quando l’acqua diventa un problema

Il primo e più frequente motivo di foglie gialle e radici molli è l’eccesso d’acqua. Il pothos, pur amando l’umidità, non sopporta i ristagni: le sue radici, se immerse costantemente in un terreno troppo bagnato, cominciano a marcire. È un processo lento ma inesorabile: prima le foglie più basse ingialliscono, poi la pianta perde tono, e infine, se si estrae dal vaso, le radici appaiono scure, molli e maleodoranti.

Per risolvere, bisogna agire subito. La prima cosa da fare è estrarre la pianta dal vaso e liberarla delicatamente dal terriccio umido. Con forbici pulite e disinfettate si tagliano tutte le radici marce, lasciando solo quelle sode e chiare. Successivamente, il pothos va lasciato asciugare all’aria per qualche ora, in un ambiente luminoso ma non al sole diretto. Questo passaggio serve a permettere ai tessuti di cicatrizzarsi.

Nel frattempo, si prepara un nuovo substrato morbido e drenante, mescolando terriccio universale con perlite o sabbia grossolana, e un vaso con fori ampi. Dopo aver ripiantato la talea o la parte sana della pianta, si innaffia solo leggermente, aspettando che il terreno si asciughi tra un’irrigazione e l’altra. In pochi giorni, se il marciume non era avanzato, la pianta mostrerà nuovi segni di vita.

Terreno compatto e mancanza di ossigeno

Un altro errore comune riguarda il tipo di terriccio. Il pothos ha bisogno di un suolo arieggiato, che permetta alle radici di respirare. Un terreno troppo compatto o vecchio tende a trattenere l’umidità e a far mancare ossigeno alle radici, provocando lo stesso effetto del ristagno.

Se si nota che il terriccio è diventato duro come un blocco o non assorbe più l’acqua in modo uniforme, è segno che va sostituito. In questo caso, conviene rinvasare completamente la pianta, scegliendo un mix leggero con torba, fibra di cocco e una buona componente drenante. Dopo il rinvaso, per aiutare la ripresa, si può spruzzare leggermente la chioma con acqua distillata: serve a mantenere il fogliame idratato mentre le radici si riprendono.

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Troppa poca luce o troppa ombra

Anche la luce gioca un ruolo chiave. Il pothos tollera bene gli ambienti poco luminosi, ma se resta troppo tempo all’ombra, riduce la sua capacità di fotosintesi e di assorbire nutrienti. Il risultato? Foglie gialle e deboli, che la pianta non riesce più a sostenere.

La soluzione, in questo caso, è semplice ma graduale: bisogna spostare il pothos in una zona più luminosa, evitando però di esporlo bruscamente al sole diretto. L’ideale è un ambiente con luce filtrata o indiretta, come vicino a una finestra a est o ovest. Dopo qualche settimana, si noterà che le nuove foglie tornano di un verde brillante, segno che la pianta ha ritrovato il suo equilibrio.

Temperature sbagliate e correnti d’aria

Un pothos può anche soffrire se collocato in un punto con correnti fredde o vicino a fonti di calore. L’aria secca dei termosifoni o un colpo d’aria fredda da una finestra aperta possono causare shock termico, che si manifesta con ingiallimento improvviso e caduta delle foglie.

Per evitare questo stress, è meglio collocare la pianta in un ambiente stabile, con temperature comprese tra i 18 e i 24 °C. In caso di radici molli, però, il freddo aggrava il problema, quindi durante il recupero è importante tenere il vaso in un luogo tiepido, evitando di innaffiare troppo.

Come aiutare la ripresa

Dopo aver risolto la causa principale, si può dare un piccolo aiuto naturale alla pianta. Un infuso di camomilla fredda usato come acqua d’irrigazione per i primi giorni aiuta a disinfettare e a stimolare la formazione di nuove radici. Anche qualche goccia di acqua ossigenata diluita (una parte in dieci di acqua) può essere utile per ossigenare il terreno e contrastare i funghi che causano il marciume radicale.

Durante la fase di recupero, conviene tagliare le foglie più gialle e le parti danneggiate, in modo che la pianta possa concentrare le sue energie nella produzione di nuovi germogli. Il pothos è una specie tenace: se anche le radici principali sono compromesse, basta una talea di un nodo sano in acqua per rigenerare una pianta nuova.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".