C’è un piccolo segreto che molti appassionati di orchidee hanno imparato a conoscere nel tempo, ed è racchiuso in un gesto quotidiano in cucina: l’acqua di cottura del riso, spesso gettata via senza pensarci, può trasformarsi in un concime naturale e delicato per le orchidee, in particolare per la Phalaenopsis, aiutando a prolungare la fioritura e stimolare la nascita di nuovi boccioli.
Non è magia, ma semplicemente chimica gentile. Durante la cottura, il riso rilascia nell’acqua amido, vitamine del gruppo B e una piccola quantità di sali minerali, che possono fornire un nutrimento leggero e facilmente assorbibile dalle radici dell’orchidea.
È come dare alla pianta una tisana ricostituente, senza rischiare di appesantirla con fertilizzanti troppo aggressivi.
COSA SCOPRIRAI
Come preparare l’acqua di riso per le orchidee
Per ottenere un’acqua di riso adatta all’uso sulle piante, è importante non aggiungere sale né alcun condimento durante la cottura. L’ideale è usare riso bianco cotto semplicemente in acqua, meglio se in quantità maggiore rispetto al necessario, così da poter recuperare più liquido possibile.
Una volta cotto il riso, l’acqua andrà filtrata e lasciata raffreddare completamente. Solo a quel punto sarà pronta per essere usata. Non va mai applicata bollente né troppo calda, altrimenti rischia di danneggiare le radici o la base della pianta.
L’acqua di riso così preparata può essere usata una volta ogni 10-15 giorni, versandola delicatamente nel substrato o utilizzandola per un’immersione breve, come si fa normalmente con l’orchidea. Dopo circa 10 minuti si scola l’eccesso, e si lascia la pianta asciugare come di consueto.
Quando è utile usarla
Questo tipo di concime casalingo è particolarmente utile nei periodi in cui l’orchidea ha già uno stelo con boccioli formati, ma sembra rallentare la fioritura. Oppure quando è già in fiore ma vuoi prolungarne la durata, mantenendo i petali freschi e i colori vivi.
Sono sempre felice di aiutarti ad avere finalmente il "Pollice Verde". Se vuoi ricevere i miei consigli posso inviarteli ogni giorno direttamente su WHATSAPP! Contattami qui e salva il mio numero in rubrica! Ti aspetto!
L’orchidea, con questo tipo di stimolo dolce, risponde bene, mantenendo l’energia senza forzature. È anche un buon modo per sostenere la pianta subito dopo la sfioritura, quando ha bisogno di ricostituirsi prima di ripartire con un nuovo ciclo.
Quando invece è meglio evitarla
Ci sono però momenti in cui l’acqua di riso non è la scelta giusta. Se la tua orchidea ha radici marce o segnali di marciume, meglio evitare qualsiasi apporto liquido extra che possa peggiorare la situazione. Lo stesso vale se il substrato è già molto umido o se la pianta sta attraversando un periodo di riposo vegetativo, senza foglie nuove o steli attivi: in questi casi, l’acqua di riso non serve e può anzi rallentare il normale ciclo della pianta.
Un altro caso in cui è bene fare attenzione è se l’acqua di riso viene conservata troppo a lungo: tende a fermentare e diventare acida, e in quel caso non va usata. Se avanza, è meglio conservarla in frigo per non più di 24 ore, ma in generale è consigliabile prepararne solo quella necessaria al momento.