Come usare il sottovaso per le piante e quando provare il trucchetto del doppio sottovaso

Quando si parla di piante sul balcone, spesso ci si concentra su innaffiature, concimi e posizione al sole. Ma c’è un dettaglio semplice, spesso trascurato, che può fare davvero la differenza, soprattutto nei mesi caldi dell’estate: il sottovaso.

Questo piccolo oggetto, che a volte si sceglie solo per motivi estetici o per raccogliere l’acqua in eccesso, in realtà può diventare un prezioso alleato per far vivere meglio le piante in vaso, se usato con qualche accortezza in più.

Una riserva contro il caldo

Il primo trucco è usarlo come serbatoio temporaneo durante le giornate più calde. Se sai che non potrai innaffiare spesso, puoi riempire il sottovaso con un dito d’acqua e lasciare che la pianta, attraverso i fori di drenaggio del vaso, assorba da sé il necessario.

Ma attenzione: questo sistema va usato solo per alcune ore, non come metodo continuativo, altrimenti si rischia il marciume radicale. Una volta che il terriccio ha assorbito l’acqua, l’eccesso va eliminato. In questo modo la pianta si idrata bene senza ristagni pericolosi.

La tecnica del doppio sottovaso

Il principio è questo: si usano due sottovasi per creare una sorta di serbatoio d’acqua “intelligente”, che mantiene l’umidità senza annegare le radici.

Nel sottovaso più interno, quello a diretto contatto con il fondo del vaso della pianta, si posizionano palline di argilla espansa, che alzano leggermente il vaso e impediscono che stia a mollo. Questo permette all’acqua in eccesso di scendere e al terriccio di restare ben drenato, evitando i ristagni che possono provocare marciumi radicali.

Il secondo sottovaso, invece, deve essere più largo e leggermente più profondo. Qui si versa un dito d’acqua, che rimane al di sotto del livello del vaso e, grazie all’umidità che risale per evaporazione o capillarità, crea un microclima più fresco e stabile attorno alle radici.

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Questo sistema funziona soprattutto se la pianta è sistemata in un vaso forato, che quindi può trarre beneficio anche da un assorbimento controllato dal basso. Non è un sistema per “innaffiare da solo”, ma piuttosto un aiuto per mantenere una buona umidità nei giorni più caldi, o quando si sta fuori casa per un weekend.

Come protezione dalle superfici

Un uso intelligente del sottovaso è anche quello di isolare il vaso dal contatto diretto con superfici roventi, come mattonelle e balconi esposti al sole. Quando il sole picchia forte, la base dei vasi in plastica o in terracotta può diventare bollente, trasmettendo il calore alle radici.

Usando un sottovaso alto o con piedini, si crea una piccola camera d’aria tra il fondo del vaso e il pavimento, che evita surriscaldamenti dannosi. A volte basta anche posizionare una base in legno o in sughero sotto il sottovaso per ottenere lo stesso effetto.

Come scegliere il sottovaso giusto

Infine, vale la pena osservare bene anche il materiale e la forma del sottovaso. Quelli in plastica trattengono più a lungo il calore, mentre quelli in terracotta o ceramica, oltre a essere più stabili, aiutano a mantenere più fresco il contenuto.

Nei balconi ventosi, i sottovasi più pesanti possono anche impedire che il vaso si ribalti. E se vuoi evitare che l’acqua sporchi il pavimento o coli al piano di sotto, scegliere sottovasi con bordo alto è sempre una buona idea.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".