I danni che la Grandine ha fatto alle mie Piante e quello che ho fatto per recuperarle

Quando pensiamo alle grandinate spesso ci limitiamo a constatarne le conseguenze solo se abbiamo l’orto, ma non ho potuto fare a meno di notare i danni che ha causato a tutte le mie piante all’esterno.

Ho dovuto correre ai ripari, proteggere e supportare le mie piante e nel tempo ho imparato a mettere in atto azioni specifiche.

Voglio condividerle per fare in modo che anche tu possa sapere cosa fare sia in modo preventivo che immediatamente dopo una grandinata.

Stimo i danni alla chioma

La grandine violenta può aver danneggiato le foglie che possono presentare macchie scure.

Foglie con vistose spaccature possono essere proprio un tipico danno dovuto alla frequente e improvvisa successione di temperature che hanno consentito ai tessuti di espandersi e contrarsi in poche ore.

Ora bisogna accettare le conseguenze perché i danni quando sono fisici, cioè, caratterizzati da marciume o da spaccature vistose, sono irreparabili.

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Tutt’altro invece se riguardano la forma o la consistenza delle foglie, che può essere modificata proprio con un supporto adeguato.

In questi casi mi occupo essenzialmente di ripulire la chioma da tutte le parti ormai secche, rami e foglie dall’aspetto necrotico con macchie nere.

Bisogna avere un’unica e importante premura: utilizzare sempre strumenti ben disinfettati per evitare di arrecare ulteriore danno alla pianta, già visibilmente provata dalla grandine. Un’infezione potrebbe esserle fatale.

Ti mostro come pulisco gli strumenti in questo video per non incorrere in infezioni indesiderate:

In questa circostanza non effettuo mai potature drastiche, ripulisco la pianta solo dalle parti danneggiate.

Le innaffiature vanno gradualmente riprese per riuscire ad idratare le radici e i tessuti che hanno bisogno dei nutrienti disciolti nel terriccio.

Uso un antiparassitario

Devi pensare che la pianta viene colpita spesso in modo molto violento e nonostante il suo portamento viene spesso ferita, le foglie rotte.

Se le foglie si rompono questo comporta delle ferite vive ed aperte e la fuoriuscita di succhi vegetali attira i parassiti.

Questo è proprio una delle conseguenze delle grandinate che non si limita alla rottura delle foglie e delle parti molli della pianta ma espone le piante ai parassiti.

A seguito di una grandinata dopo aver controllato i danni alla chioma io utilizzo degli antiparassitari in modo preventivo, anche blandi e non aggressivi.

Controllo lo stato del terriccio

La tipologia di terriccio può assisterti sia preventivamente che successivamente ad una grandinata.

Quando parlo di controllo preventivo intendo dire che spesso preparo il terriccio a questo genere di eventi,  prevenendo danni dovuti alla pioggia e quindi al marciume,  soprattutto se non posso spostare le piante e metterle al riparo.

Faccio in modo che il terriccio sia particolarmente drenante, ricco di materiali grossolani così che l’acqua possa scivolare via senza restare nella miscela a lungo rendendola zuppa.

Mi assicuro inoltre che la miscela non sia eccessivamente compatta o questo potrebbe essere controproducente nel momento in cui si bagna.

Se non l’ho fatto preventivamente, mi assicuro di farlo a seguito di una grandinata per restituire alla pianta almeno la possibilità di avere un terriccio adeguato.

Somministro nutrienti per supportare le difese immunitarie

Un’altra cosa che faccio è scegliere ed utilizzare concimi che abbiano un buon apporto di potassio e azoto.

L’azoto si occupa dell’accrescimento e la nuova produzione, è indispensabile per la radicazione, è il principale elemento per la produzione della clorofilla e incrementa la capacità fotosintetica dell’intera pianta.

Il potassio rende tenace la pianta rispetto alle basse temperature che si troverà ad affrontare proprio a ridosso della fruttificazione, oltre che resistere agli attacchi di eventuali parassiti.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.