Anche l’Elleboro va protetto da afidi e parassiti

Poiché in inverno parassiti e malattie sembrano essere dormienti, apparentemente, e l’elleboro manifesta tutta la sua bellezza in fatto di fioriture proprio durante i mesi freddi, potrebbe avere la fama di essere una pianta dotata di immunità.

Non è affatto così: sebbene vi sia una buona resilienza, vi sono alcune malattie e parassiti in grado di comprometterne lo stato di salute.

Vediamo insieme di quali malattie e parassiti si tratta e come intervenire.

È suscettibile agli afidi

Gli afidi sono una vera e propria piaga per l’elleboro, particolarmente appetibile per questi parassiti capaci di divorare la pianta in ogni sua parte.

Li trovi spesso alla base dei bei boccioli, tutti ammassati e in azione, compromettendo la fioritura e l’aspetto dei fiori.

I mesi caldi ne favoriscono la proliferazione ma ho imparato nel tempo a realizzare dei rimedi sia preventivi che attivi per la lotta contro questi parassiti infestanti.

Come riconosco gli afidi

Gli afidi sono parassiti succhiatori che si nutrono della linfa vitale delle piante e si moltiplicano diventando particolarmente infestanti e pericolosi.

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Piccoli e verdastri ma accaniti succhiatori di linfa vitale gli afidi si rintanano soprattutto alla base dei fiori, sugli steli e le foglie.

I fiori attaccati hanno un aspetto deforme, le foglie avvizziscono e ingialliscono velocemente.

Un problema indiretto delle infestazioni di afidi, è causato dagli escrementi di questi parassiti, chiamati melata, che rendono le foglie umide e appiccicose e attirano muffe e funghi.

Puoi utilizzare Olio di Neem

L’olio di Neem è un olio vegetale, ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi di Azadirachta Indica, appartenente alla famiglia delle Meliacee.

Le sue proprietà antiparassitarie, antisettiche e antifungine sono ideali per combattere i parassiti e proteggere l’elleboro.

Contiene l’Azadirachtina, un principio attivo responsabile delle proprietà antifungine e antiparassitarie. Questa componente impedisce che la muta di molti insetti parassiti vada a buon fine e quindi non ne consente l’evoluzione.

Mescolo in un litro di acqua tiepida 10 ml di olio di Neem; poi spruzzo il composto sui boccioli e su ogni parte della pianta infestata. Ripeto il trattamento per diverse settimane.

Puoi utilizzare il sapone molle

Il sapone biologico è un alleato ideale da utilizzare contro gli afidi, e un’arma naturale se non vuoi ricorrere  a pesticidi chimici.

Sciolgo circa 10 g di sapone di Marsiglia a scaglie in un litro d’acqua. Puoi scioglierlo a bagnomaria sul fuoco per fare prima. Con uno spruzzino nebulizzo la piantina e ripeto il trattamento finché non ottengo risultati.

Peronospora

Questa malattia fungina prolifera in condizioni di elevata umidità e temperature miti, solitamente tra i 18°C e i 25°C.

Si tratta di un fungo che puoi identificare a causa di macchie sulle foglie dalla forma irregolare e gialla fino a conquistare pian piano tutta la superficie fogliare dell’elleboro.

Esistono molti fungicidi sistemici in grado di curare la pianta nel migliore dei modi oltre la sostituzione delle parti infette, tra cui terriccio e vaso, una accurata pulizia dell’apparato radicale.

Ticchiolatura

Simile alla peronospora è la ticchiolatura, con macchie violacee sulle foglie dell’elleboro più giovani che col tempo tendono ad accartocciarsi.

È bene come prevenzione utilizzare prodotti rameici fungicidi, durante la stagione di riposo dell’elleboro, quando il fattore umidità è alto.

Oltre ai prodotti a base di rame, possono essere utilizzati anche fungicidi sistemici a base di Mancozeb, Zineb, Kaptano e Propiconazolo.

Prodotti alternativi al rame sono il bicarbonato di sodio e la zeolite micronizzata che possono essere usati alternativamente, in modo da non insistere sempre sullo stesso principio attivo, evitando così di provocare fenomeni di fitotossicità.

Peste nera

La peste nera dell’elleboro è una malattia virale devastante che colpisce alcune specie di elleboro più di altre.

Le specie e le cultivar di Helleborus orientalis e Helleborus hybridus sono le più vulnerabili, mentre le varietà argutifolius e niger sembrano essere meno suscettibili.

L’aspetto più sorprendente ed evidente di questa malattia sono le striature nere sulla superficie delle foglie e sul fusto principale della pianta infetta.

Ulteriori sintomi possono includere delle macchie ad anello su piccioli e brattee, accompagnate da una nuova crescita fragile, gravemente rachitica, da marrone a nera.

Gli afidi e le mosche bianche sono vettori comuni, diffondendo la malattia nutrendosi della linfa delle piante infette e trasmettendola a esemplari sani.

Questa tipologia di infezione non ha attualmente una cura, per questo è opportuno agire sempre in modo preventivo contro quelle parassitosi o infezioni che possono compromettere l’elleboro.


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Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.