Per togliere queste erbacce dal giardino usa il metodo fatto in casa dei giardinieri

Con l’arrivo della primavera, le aiuole italiane iniziano a risvegliarsi dal torpore invernale. Ma marzo è anche il mese in cui le erbacce fanno il loro ritorno silenzioso ma deciso, approfittando delle prime piogge e del terreno ancora morbido per colonizzare ogni spazio lasciato scoperto.

Tra tutte, ce ne sono tre che si fanno notare più di altre: gramigna, farinaccio e galinsoga. Apparentemente innocue, possono competere con le piante ornamentali per luce, acqua e nutrienti, compromettendo la crescita e la bellezza delle aiuole.

Per fortuna, ci sono metodi naturali per tenerle sotto controllo, efficaci e rispettosi dell’equilibrio del giardino.

Gramigna

La gramigna è senza dubbio una delle infestanti più difficili da sradicare. Non si accontenta di spuntare in superficie: cresce con un fitto reticolo di rizomi sotterranei, che si espandono orizzontalmente, insinuandosi tra le radici delle piante coltivate.

A marzo, basta un leggero rialzo delle temperature per vederla ricomparire, anche dove sembrava essere sparita del tutto.

La vera difficoltà sta proprio nel suo apparato radicale: anche se si strappa la parte aerea, la pianta si rigenera da qualsiasi frammento di radice rimasto nel terreno.

Il metodo più efficace per contrastarla in modo naturale è l’intervento manuale, ma con attenzione e pazienza. Il terreno va lavorato con una forca o una paletta, sollevandolo delicatamente e seguendo il più possibile l’andamento dei rizomi, senza spezzarli.

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Nei bordi delle aiuole o lungo i vialetti, dove la gramigna tende a insinuarsi, è utile creare delle barriere fisiche sotterranee, anche semplici bordure di plastica o coccio, profonde almeno 20 cm, che ne limitano la diffusione. E in superfici libere, una buona pacciamatura organica (corteccia, foglie secche o compost maturo) soffoca i germogli e rende il terreno meno ospitale.

Farinaccio

Il farinaccio è una di quelle erbacce che si presenta in massa nei terreni appena lavorati o concimati. Il suo nome deriva dalla sottile peluria biancastra che ricopre le foglie giovani, simile alla farina. Si diffonde rapidamente, grazie a una produzione abbondante di semi che restano vitali nel terreno anche per anni.

La sua crescita è veloce: in pochi giorni può coprire ampie porzioni di terreno e competere con le piante ornamentali appena messe a dimora. Il momento migliore per eliminarlo è proprio ora, a marzo, quando le piantine sono ancora piccole e le radici deboli. Con una semplice sarchiatura superficiale si riesce a rimuoverlo facilmente, evitando che cresca troppo e vada a seme.

Per prevenirne il ritorno, è importante evitare di lasciare il terreno nudo dopo le lavorazioni. Coprire le aiuole con tessuto naturale traspirante o con uno strato di compost aiuta a ridurre la germinazione dei semi. Inoltre, inserire piante coprisuolo compatte o tappezzanti può aiutare a occupare lo spazio visivamente e biologicamente, lasciando poco margine al farinaccio per attecchire.

Galinsoga

All’apparenza, la galinsoga sembra quasi simpatica, con i suoi minuscoli fiorellini bianchi simili a margheritine in miniatura. Ma non bisogna lasciarsi ingannare: è una delle erbacce più veloci a crescere e a diffondersi, tanto che nei mesi più caldi può completare il suo ciclo in meno di un mese e produrre migliaia di semi pronti a germogliare.

A marzo, i primi esemplari iniziano già a comparire lungo i bordi delle aiuole o negli spazi tra le piantine ornamentali. È importante intervenire subito, quando la pianta è ancora giovane e facile da rimuovere. Il metodo più sicuro è la rimozione manuale, con attenzione a non scuotere troppo la pianta, per evitare la dispersione dei semi.

Un trucco utile è innaffiare leggermente il terreno prima della rimozione, in modo da facilitare l’estrazione completa delle radici. Se si interviene con costanza nelle prime settimane, si riesce a contenere la diffusione per tutta la stagione.

In aiuole molto esposte, è possibile piantare varietà tappezzanti o erbacee rapide e compatte che facciano concorrenza diretta alla galinsoga, togliendole luce e spazio vitale. In questo modo si lavora sul principio della competizione naturale, limitando la necessità di interventi continui.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".