Parliamo del Ficus Ginseng il Bonsai con origini antichissime

Il ficus Ginseng è la pianta perfetta per chi vuole avvicinarsi all’arte del bonsai ma teme di essere ancora inesperto per potersi cimentare.

È la pianta perfetta per i principianti poiché cresce velocemente, non è esigente e richiede pochissime attenzioni.

Quella del ficus retusa o microcarpa è una storia antica, che, come bonsai, risale fin dai tempi dell’antica Roma, periodo dal quale deriva poi la sua denominazione scientifica.

La sua popolarità ci consente di guardarlo più da vicino e di fare in modo che le nostre cure possano essere sempre adeguate.

Ti racconto perché l’ho scelta e come me ne prendo cura partendo dalle sue caratteristiche.

Le caratteristiche che mi piacciono

Contraddistinto da un tronco molto possente, largo, contorto e sinuoso, che poi ho scoperto non essere un vero tronco, ma le sue possenti radici, oggetto di un lavoro certosino e lungo.

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L’ispessimento del tronco si ottiene con una tecnica chiamata “tecnica di stratificazione aerea”.

I coltivatori addestrano con cura le radici aeree del Ficus Ginseng affinché si intreccino in forme affascinanti, conferendogli un aspetto bonsai unico ed elegante.

Il ficus ginseng ha origini tropicali, che lo rendono di facile cura e questo mi ha consentito di apprendere, grazie alla sua tolleranza, quanto di più utile potesse servirgli.

A tal proposito, il termine “Ginseng” utilizzato per indicarne la varietà, in realtà è usato impropriamente e soltanto perché le sue radici nodose somigliano a quelle spesse della pianta di ginseng, una pianta altrettanto popolare del luogo d’origine del nostro ficus, le regioni tropicali dell’Asia.

Il ficus retusa ostenta una chioma espansa, ombrosa, ricca di foglie e larga. Questa è una caratteristica che mi consente di essere creativo con le potature e questa è una parte che mi piace moltissimo ed è tra le attività che più mi tengono in contatto con la pianta, rispettandone esigenze e richieste specifiche.

La sua corteccia che si presenta come chiara, cerosa e spessa ne conferisce una particolare eleganza.

Le sue radici modellate, che intrecciandosi e gonfiandosi, allungandosi, donano conferiscono alla pianta unicità, e nessun esemplare è mai uguale all’altro.

Sto attento alla richiesta di luce

Faccio sempre in modo di conferire al mio ficus una buona quantità di luce, anche intensa: questo perché inizialmente lo tenevo in luoghi della casa più cupi ma ho notato che la pianta cominciava a perdere copiosamente le sue belle foglioline ornamentali.

La caduta si è arrestata non appena ho conferito al ficus ginseng quello che credo sia il suo posto ideale: un davanzale, vicino una finestra esposta a sud.

Ho buona cura della sua parte più bella: le radici.

Devo sempre tener ben presente che la parte che sporge dalla terra e che sembra il fusto in realtà sono radici, belle grosse e contorte e per quanto ben si adattino ad un terriccio umido, che la pianta apprezza, non vanno fatte marcire.

Il marciume radicale è tipico di terricci poco drenati dove vi sono importanti ristagni d’acqua.

L’irrigazione dovrebbe essere fatta quando il terreno è asciutto. Uso la punta delle dita per testare il terreno e capire se il ficus bonsai ha bisogno di acqua prima di innaffiarlo di nuovo.

Mi è capitato che una parte delle radici cominciasse a scortecciarsi, spellarsi senza alcun apparente motivo ma involontariamente avevo innescato del marciume.

Faccio in modo di fornirgli umidità

Il ficus ginseng ama ambienti particolarmente umidi. Queste piante crescono naturalmente in condizioni piovose, simili a quelle della giungla.

Ho cercato innanzitutto di tenerlo in una stanza che possa risultare tra le più umide della casa, come la cucina, o un bagno.

Durante la stagione più calda, di tanto in tanto, almeno una volta al giorno, nebulizzo il fogliame e poi adotto un trucco molto semplice ma efficace allo stesso tempo: faccio in modo di riporre il vaso su un sottovaso con dentro ciottoli e acqua.

Questo fa in modo che l’acqua nel sottovaso evaporando mantenga umido la zona immediatamente circostante alla pianta.

Durante i mesi freddi lo tengo lontano dai termosifoni o da qualsiasi dispositivo utile al riscaldamento dell’ambiente perché questi dispositivi seccano troppo l’aria e la pianta ne risentirebbe.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.