Quando e come innaffiare: regole per risparmiare acqua in estate e evitare sprechi

Lo spreco in fatto di acqua che diamo alle piante è quotidiano e questo va quantomeno ridimensionato.

Farlo non è affatto difficile ma prevede un cambio radicale delle nostre errate abitudini.

Io innaffio le piante in questo modo, prestando attenzione allo spreco e te lo racconto.

Quando innaffiare

La cadenza delle innaffiature può non solo compromettere la salute delle piante se troppo frequente o cadenzata con lunghe pause.

Essa è anche motivo di importanti sprechi, che prevedono il riversare quando quantità d’acqua anche quando non vi è alcun bisogno per la pianta in quello specifico momento.

A tal proposito possiamo servirci di metodi piuttosto certi rispetto al bisogno della pianta, perché le piante vanno sempre innaffiate al bisogno.

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Il metodo della punta delle dita

Se sei indeciso su quando innaffiare la tua pianta, e non sai con quale frequenza farlo, puoi imparare a capire se ha bisogno d’acqua utilizzando semplicemente le tue dita.

Come suggerisce il nome, utilizza la punta delle dita. Per almeno tre punti del vaso, inserisci il dito indice nel terriccio.

Affonda le dita di almeno un paio di cm. Assicurati di inserire il dito nel mezzo tra la pianta e il bordo del vaso.

Questo ti consentirà di constatare se in profondità la terra è ancora umida ed inoltre ti consentirà di constatarne anche la compattezza.

Idrometro

In questo caso puoi fare affidamento ad uno strumento apposito che ha la capacità di dirti con esattezza se la pianta ha bisogno di acqua o meno.

Un idrometro è uno strumento che ha la capacità di misurare esattamente l’umidità del terriccio.

Un vero piccolo termometro, che rileva l’umidità per conoscere il contenuto d’acqua di un supporto.

Tieni in mano la testa del dispositivo e inserisci lo stelo a 3/4 della profondità del vaso. La posizione dell’ago ti dice l’umidità nel terreno, a livello delle radici della tua pianta.

Aspetta che l’ago torni al rosso per innaffiare.

In questo caso avrai la certezza assoluta, a differenza degli altri metodi rudimentali ma altrettanto validi.

Come innaffiare

Rispetto al come e quanto innaffiare, questo è un argomento spinoso ma anche per questo ho imparato a lasciare che sia la pianta a decidere. In che modo? Col metodo di innaffiatura per immersione.

Lascio per una decina di minuti il vaso immerso in una bacinella, avendo cura che l’acqua arrivi a metà vaso e non oltre. Quindi non immergo il vaso completamente ma per metà, a volte anche meno.

Nell’arco temporale di immersione la pianta assorbirà l’acqua che le occorre senza rendere il terriccio zuppo dalla superficie o intaccare la parte superficiale delle piante che è spesso delicata.

Questo metodo ti consente di utilizzare la stessa quantità di acqua per più piante, ma solo se le piante in questione sono sane e non hanno alcun tipo di problema in fatto di infezioni, o questa tipologia di innaffiatura può essere causa di trasmissione tra le piante.

Consigli anti spreco

Ci sono diverse fonti che possono fornirci di acqua senza alcuno spreco, nello specifico servendoci di acqua piovana o di quell’acqua che fuoriesce da dispositivi come i condizionatori.

Utilizza acqua demineralizzata

L’acqua che vediamo rilasciare da alcuni dispositivi che utilizziamo quotidianamente, quale condizionatore o asciugatrice è un acqua che viene definita demineralizzata.

Si tratta di un tipo di acqua che non ha in essa Sali minerali e residui calcarei, quindi utile unicamente all’idratazione dei tessuti, qualora utilizzata per le piante.

Assicurati che l’acqua di scarto di dispositivi come i condizionatori o deumidificatori possa essere il prodotto di un filtraggio pulito, cioè che i dispositivi abbiano filtri puliti, o ne potrebbero contaminare la composizione.

Vista la sua composizione, puoi utilizzare l’acqua demineralizzata per tutte quelle piante per le quali l’acqua potabile, quella del rubinetto potrebbe alterare la composizione del terriccio.

L’acqua del rubinetto è particolarmente calcarea, definita dura; il calcare è in grado di alterare il pH del suolo rendendolo maggiormente basico.

Utilizza acqua piovana

L’acqua piovana è una ricchezza che quasi sempre va sprecata ingiustamente.

Cominciamo col dire che si tratta di una fonte completamente gratis e senza alcun tipo di costo a differenza di quella del rubinetto o del sottosuolo o di altra natura che richiedono costi di consumo.

È completamente priva di calcare quindi è ideale per tutte quelle piante che necessitano di un’acqua demineralizzata.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.