Chi sogna un pergolato fiorito, profumato e scenografico, prima o poi finisce per innamorarsi del glicine. Le sue cascate di fiori pendenti e il profumo dolce e inconfondibile ne fanno una delle piante rampicanti più amate di sempre.
Ma non tutti sanno che ne esistono diverse varietà, e una delle più affascinanti è senza dubbio il glicine bianco.
Elegante e meno comune, questa varietà si distingue dal classico glicine violetto non solo per il colore, ma anche per alcune differenze di coltivazione che è bene conoscere, soprattutto se si è alle prime armi con il giardinaggio.
COSA SCOPRIRAI
Il glicine classico
Il glicine tradizionale, quello che produce fiori di colore lilla, azzurro o viola, è un rampicante molto robusto e dalla crescita rapida. Una volta messo a dimora in pieno sole e in un terreno ben drenato, comincia a salire ovunque trovi appigli, anche su muri e grondaie.
Ha un’anima un po’ selvaggia: si arrampica, si attorciglia, esplode in fioriture già nei primi anni di vita se ben curato. È più “impaziente” rispetto al bianco, e anche leggermente più facile da stimolare alla fioritura, purché venga potato con regolarità e abbia a disposizione spazio per espandersi.
In primavera, quando arriva il momento della fioritura, le sue spighe pendenti profumano intensamente e attraggono api e farfalle. Per chi cerca un effetto immediato o ha poco tempo da dedicare alla pianta nei primi anni, il glicine classico è spesso la scelta più indicata.
Il glicine bianco
Il glicine bianco, invece, ha un carattere un po’ più riservato. È ugualmente rampicante, ma può avere una crescita leggermente più lenta nei primi anni, e impiegare più tempo a entrare in fioritura.
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Quando però comincia, lo spettacolo è unico: le sue infiorescenze candide sembrano quasi sospese nell’aria, e il profumo è più delicato e raffinato, meno intenso ma più persistente.
Per questa varietà è ancora più importante scegliere con cura la posizione: ama il sole pieno, ma tollera anche la mezz’ombra se ben esposta, soprattutto in climi molto caldi.
Inoltre, il terreno deve essere ben drenato ma non troppo povero: un terriccio leggermente acido e ricco di sostanza organica aiuterà la pianta a esprimere il meglio della sua fioritura.
Diversa potatura
Entrambe le varietà hanno bisogno di essere guidate e contenute con potature regolari. Ma il glicine bianco, proprio per il suo portamento più controllato, può essere modellato con più precisione anche in spazi più piccoli o in forme più curate.
Alcuni lo coltivano persino come alberello, sostenendolo con un tutore centrale. Il glicine classico, invece, ha bisogno di una struttura solida e stabile su cui arrampicarsi: pergole, cancelli, muri o reti metalliche.
Un consiglio che vale per entrambi è non scoraggiarsi nei primi anni. Anche se non fioriscono subito, stanno costruendo sotto terra il loro sistema di radici. Quando si sentono pronti, il risultato è sempre spettacolare.
Due glicini, due modi diversi di stupire
In definitiva, la differenza più evidente sta nel ritmo e nella resa finale. Il glicine classico è più veloce e generoso da giovane, mentre il glicine bianco ha un inizio più lento, ma sa ripagare con una fioritura raffinata e luminosa.
Entrambi, se coltivati con cura, possono convivere nello stesso giardino o terrazzo, creando un contrasto meraviglioso tra i toni lilla e il bianco puro.
Scegliere l’uno o l’altro dipende dal proprio gusto e dallo spazio a disposizione. Ma in entrambi i casi, si tratta di una pianta che diventa protagonista: con il tempo, il glicine si lega alla casa, la avvolge, la decora, e ogni primavera torna a sorprenderci come fosse la prima volta.