Per la maggior parte, gli agrifogli sono estremamente resistenti e si fregiano di invulnerabilità e tenacia.
Ma parliamo di una pianta sempreverde che va in contro a periodi dell’anno sia freddi che caldi con le sue belle foglie lucide e rigide che potrebbero fare gola a specifici parassiti delle piante.
Proviamo capire di che parassiti stiamo parlando per quanto riguarda l’agrifoglio e come poter rimediare.
COSA SCOPRIRAI
Acari
Si tratta di parassiti succhiatori che pungono la superficie delle foglie per nutrirsi del tessuto vegetale più tenero.
È possibile identificarli se ci sono piccole ragnatele all’attaccatura delle foglie che ne attestano proprio la presenza.
Passa un tovagliolo sulla pagina inferiore della foglia e poi osserva: se noti delle linee rosse sulla carta allora ci sono degli insetti in azione.
Il sapone biologico è un alleato ideale da utilizzare contro gli acari.
Sciogli circa 10 g di sapone di Marsiglia a scaglie in un litro d’acqua. Puoi scioglierlo a bagnomaria sul fuoco per fare prima.
Con uno spruzzino nebulizza la pianta a partire dai fiori, per poi passare a steli e foglie, ripetendo il trattamento almeno una volta a settimana.
Ripeti i trattamenti per un periodo di tempo lungo così da attaccare non solo gli insetti adulti ma anche quelli che nasceranno dalle uova depositate.
Minatrice fogliare
Si tratta di veri e propri insetti divoratori e si chiamano minatori perché mangiano scavando letteralmente le foglie dell’agrifoglio dall’interno.
Si tratta delle larve di numerose farfalle e anche di microlepidotteri, ovvero di farfalle e insetti che non vanno oltre gli 8 millimetri di lunghezza.
L’unica cosa che resta è la patina più esterna della foglia che non contenendo più il pigmento e le cellule vegetali è praticamente trasparente.
Le foglie sembrano essere state svuotate della parte centrale, detta mesofillo, l’asciando però intatta l’epidermide. Le foglie a lungo andare seccano e si sbriciolano letteralmente.
Puoi ricorrere al sapone molle. Sciogli circa 10 g di sapone di Marsiglia a scaglie in un litro d’acqua. Puoi scioglierlo a bagnomaria sul fuoco per fare prima. Con uno spruzzino nebulizza la pianta a partire dai fiori.
Ripeti i trattamenti per un periodo di tempo lungo così da attaccare non solo gli insetti adulti ma anche quelli che nasceranno dalle uova depositate.
In vista della resistenza ai rimedi casalinghi, potrebbe essere utile ricorrere a trattamenti sistemici da effettuare.
Un trattamento sistemico consiste nell’utilizzare sostanze che entrano nella pianta e ne diventa parte integrante delle cellule vegetali così che il parassita nutrendosene possa esserne avvelenato.
Mosca bianca
Piccoli moscerini bianchi che si nutrono della linfa e causano danni collaterali come infezioni e muffe.
Attaccano principalmente foglie e boccioli e hanno una capacità di adattamento unica.
È possibile utilizzare delle trappole gialle cromotropiche alle quali le mosche bianche rimangono attaccate.
È importante tenere isolate le piante affette da mosca bianca poiché sono insetti volanti.
Nebulizza una soluzione di acqua e piretro o eventualmente olio di Neem sulla pianta e ripeti l’operazione a distanza di 7 giorni per un mese.
Se l’infestazione resiste gli insetticidi sistemici da banco possono risolvere egregiamente il problema.