Le cose che devi cambiare con il ciclamino per prepararlo all’inizio dell’estate

Il ciclamino, tanto vivace e generoso durante l’inverno, cambia volto quando si avvicina l’estate.

Chi lo coltiva in casa o sul balcone spesso si preoccupa vedendolo spegnersi, ma in realtà sta solo seguendo il suo naturale ciclo stagionale.

Preparare il ciclamino all’arrivo del caldo non significa mantenerlo in fiore a forza, ma accompagnarlo con cura verso il suo periodo di riposo, così da vederlo rinascere con forza all’autunno successivo.

Riconoscere i segnali del cambio di stagione

Quando le giornate si allungano e le temperature iniziano a superare i 20 gradi, il ciclamino comincia a dare segnali chiari: le foglie iniziano a ingiallire, i fusti si afflosciano e i fiori, se ancora presenti, si chiudono rapidamente.

Non si tratta di un problema di cura o di malattia, ma di un comportamento del tutto naturale. La pianta sente il cambio di luce e calore e si prepara a entrare in dormienza, un momento fondamentale per il suo equilibrio e per la fioritura futura.

Riconoscere questi segnali ti permette di non intervenire in modo errato: annaffiare di più o spostare la pianta nel tentativo di salvarla non farà che affaticarla. È invece il momento giusto per cambiare approccio e darle ciò di cui ha davvero bisogno.

Ridurre gradualmente le annaffiature

Una delle prime cose da fare è modificare il ritmo delle irrigazioni. Se in inverno il ciclamino ha bisogno di un terreno umido ma mai zuppo, ora che si prepara al riposo le sue esigenze cambiano. Quando le foglie iniziano a cadere e non compaiono nuovi fiori, si può iniziare a diradare le annaffiature, lasciando che il terreno si asciughi quasi completamente tra un’irrigazione e l’altra.

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Quando la parte aerea si sarà completamente seccata, è possibile sospendere del tutto l’annaffiatura. Il bulbo, rimasto sotto il terriccio, entrerà in una fase di pausa in cui non consumerà acqua ma conserverà energia per la stagione successiva.

Cambiare l’esposizione per proteggere il bulbo

Durante il suo periodo attivo, il ciclamino ama ambienti freschi e luminosi. Ma quando inizia il caldo vero, con temperature che superano i 25 gradi, è bene spostarlo in un luogo più protetto. Il bulbo non deve essere esposto al sole diretto né a eccessivo calore: il rischio è che si disidrati o si rovini.

Il consiglio è quello di trasferire il vaso in una zona ombreggiata, fresca e ben ventilata. Un angolo di balcone all’ombra di altre piante, una nicchia in giardino sotto un albero o un ripiano in veranda possono andare benissimo. In alternativa, se vivi in un clima molto caldo, puoi anche ritirarlo all’interno, in una cantina o in un locale luminoso ma fresco e asciutto.

Preparare il vaso

Una volta che il fogliame si è seccato e staccato naturalmente, puoi decidere se lasciare il bulbo nel suo vaso o metterlo a dimora in un contenitore nuovo. In entrambi i casi, è importante che il terriccio sia ben drenato e non trattenga troppa umidità. Aggiungere un po’ di sabbia o perlite al substrato aiuterà a evitare ristagni che potrebbero causare marciume.

Non concimare in questa fase: la pianta non sta crescendo, e forzarla con nutrienti in eccesso può solo disturbarne il riposo. Piuttosto, lasciala tranquilla per alcune settimane, anche uno o due mesi, finché non comincerai a vedere spuntare le prime nuove foglioline. Quello sarà il segnale che il suo ciclo è ripartito.

Quelle palline sono capsule di semi

Quando i fiori del ciclamino cominciano ad appassire, la pianta — se ha ricevuto impollinazione — può iniziare a produrre dei semi. Il segnale visibile è la formazione di una sfera verde alla sommità dello stelo, che si incurva gradualmente verso il basso, quasi a voler riportare il seme verso la terra. Questo è un meccanismo naturale: il ciclamino, nella sua fase finale prima del riposo estivo, cerca di completare il ciclo riproduttivo, proteggendo e maturando i semi all’interno di queste capsule.

Purtroppo, un errore molto comune è pensare che queste palline siano un segno di deterioramento della pianta, o addirittura qualcosa da tagliare per “ripulire” il vaso. Ma se si interviene troppo presto, si interrompe il processo di maturazione dei semi e si sottrae energia alla pianta proprio quando sta cercando di chiudere il suo ciclo in modo naturale.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".