Quando si tratta della pianta rango parto sempre con una fervida immaginazione che mi consente di immaginarmela in ogni modo possibile.
Le piccole ampolle o barattoli colmi d’acqua con falangi pendenti negli angoli più luminosi della tua casa conferiscono all’ambiente un aspetto tropicale ed elegante.
Ma è questa una cosa possibile? Ebbene sì, la pianta rango si può coltivare in acqua e ho imparato a farlo nel tempo, per prove ed errori.
Ti racconto cosa imparato nel coltivare una pianta rango in acqua e come ho fatto in modo semplice.
COSA SCOPRIRAI
Come scelgo i ragnetti da mettere in acqua
Individuo prima una pianta madre, una pianta dalla quale poter prelevare i ragnetti pendenti da metter in acqua.
La pianta madre deve essere in perfetta salute, perciò controllo la pianta in ogni sua parte altrimenti tenderò a replicare ciò che la pianta madre ha come infezione o parassitosi prelevandone il ragnetto pendente.
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I piccoli piccoli ciuffetti di falangio hanno un apparato radicale proprio, lo trovi sotto le foglie.
Le radici sono molto piccole e biancastre. Io parto da questi, come se dovessi propagare la pianta per piccole talee, per riuscire a coltivarle in acqua.
Come scelgo il contenitore
Solitamente, per la pianta ragno, utilizzo un contenitore in vetro perché mi piace vedere proprio tutto della pianta, non solo le foglie variegate.
Ma possiamo usare praticamente qualsiasi tipo di contenitore. Certo, un contenitore in vetro consente di constatare anche la pulizia dell’acqua e del contenitore stesso, essenziale per questo tipo di coltivazione.
Come li metto in acqua
Taglia il falangio, il lungo ramo pendente che unisce il ragnetto alla pianta madre.
Raggruppane alcuni, di questi piccoli ragnetti; saranno questi a finire nell’acqua. Fai in modo che le piccole radici siano in acqua, anche a pelo d’acqua, e lascia le foglie fuori.
Non riempio mai l’intero vasetto con acqua
Una delle condizioni poco favorevoli per la coltivazione della pianta ragno d’acqua è quella in cui non solo si fa in modo di riempire il vaso che la contiene fino all’orlo ma immergere anche totalmente la base della pianta in acqua, fino appunto dell’attaccatura delle foglie al colletto.
In questo caso è inevitabile che la pianta ragno marcisca poiché non è questa il modo giusto per posizionarla nell’acqua.
Il vaso va riempito con non più di qualche dito d’acqua è solo la parte finale delle radici deve necessariamente stare a contatto con l’acqua.
In questo modo l’intero apparato radicale continua ad essere non costantemente umido a tal punto da marcire. Di conseguenza anche l’intero colletto della pianta non può marcire non essendo a contatto con l’acqua.
Utilizzo acqua priva di calcare
Anche la scelta dell’acqua è fondamentale al fine di non danneggiare l’apparato radicale.
Anche se in questo caso parliamo di un apparato radicale troppo umido e quindi tendente al marcio, una specifica caratteristica dell’acqua può non essere idonea per la coltivazione della pianta ragno in acqua.
Nello specifico io provo ad evitare di utilizzare l’acqua del rubinetto poiché eccessivamente dura e ricca di calcare che col tempo va a depositarsi su tutto il corpo radicale impedendo alle radici non solo di assorbire quanto hanno bisogno ma anche di riuscire dire ad ossigenarsi adeguatamente per permettere alla pianta di sopravvivere.