Per ottenere un glicine che fiorisca abbondantemente e con quell’effetto “a cascata” che tutti sogniamo, ci vuole pazienza, costanza e soprattutto la giusta tecnica di potatura e sostegno.
Contrariamente a quanto si possa pensare, il glicine non è una pianta che si gestisce da sola. È vigoroso, cresce rapidamente, si attorciglia e si allunga dove vuole.
E proprio per questo, va guidato e contenuto con intelligenza, per evitare che diventi un groviglio di rami verdi senza fiori. La chiave del successo sta nel saperlo indirizzare sin dai primi anni e, soprattutto, potarlo nel modo giusto.
COSA SCOPRIRAI
La struttura per il glicine
Per ottenere un glicine che scenda in fioriture pendenti come una cascata, è fondamentale dargli da subito un sostegno verticale solido, che possa accompagnare la pianta mentre si sviluppa.
Archi, pergolati, graticci, colonne: tutto ciò che può sostenerne il peso e permettere ai rami di scendere in verticale sarà perfetto. Ma attenzione: il glicine ha una crescita molto energica e i suoi tralci diventano spessi e legnosi con gli anni. Serve qualcosa di robusto, che possa resistere nel tempo.
Nel tempo, i rami più forti formeranno una struttura principale, da cui partiranno i rami secondari dove si formeranno i fiori. Ed è proprio su questi rami laterali che bisogna concentrarsi quando si parla di potatura.
La potatura che stimola la fioritura
Il glicine va potato due volte all’anno: una volta in inverno, e una volta a fine estate. Ogni taglio ha un ruolo diverso, ma entrambi sono fondamentali per stimolare la fioritura.
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Durante l’inverno, tra gennaio e febbraio, si accorciano i rami laterali dell’anno precedente, lasciando solo 2 o 3 gemme. Sono proprio da quelle gemme che nasceranno i fiori. Questa potatura è la più importante perché se la pianta non viene contenuta, tende a produrre molti rami verdi e pochi fiori.
A fine estate, invece, tra agosto e settembre, si fa una potatura di pulizia: si eliminano i tralci troppo lunghi, quelli che si arrampicano in direzioni indesiderate, e si riportano i rami secondari a circa 30 cm di lunghezza. Questo aiuta la pianta a non sprecare energie, rafforzare la base e prepararsi alla potatura invernale.
Guidare la crescita per ottenere l’effetto cascata
La potatura da sola non basta. Per ottenere l’effetto “cascata”, bisogna accompagnare i rami a crescere verso l’alto per poi piegarli delicatamente verso il basso. I rami che crescono verticali difficilmente fioriranno: quelli che si inclinano e pendono, invece, sono più propensi a produrre i grappoli di fiori.
Puoi aiutarti con fili di ferro, fascette morbide o supporti in legno. L’importante è non forzare troppo la curvatura, ma lasciarla avvenire in modo naturale. Nel tempo, il glicine si abituerà a seguire la direzione che gli dai e si adatterà alla forma del tuo pergolato o balcone.
Una volta stabilita la struttura, ogni anno sarà più facile mantenerla: il glicine risponde molto bene ai tagli, si rigenera con forza, e se gestito correttamente diventerà sempre più ricco di fiori. L’unica cosa da evitare è lasciarlo libero di crescere senza guida: diventerebbe un ammasso verde senza fioritura, con rami che si intrecciano e si ombreggiano a vicenda.