Cosa mi ha aiutato a capire dove mettere l’Orchidea

La prima volta che ho ricevuto in dono un’orchidea sono stato letteralmente preso dal panico!

Tutti mi avevano detto che si trattava di una pianta abbastanza delicata e fragile: insomma, temevo bastasse davvero il minimo errore per vedere i suoi bellissimi fiori cadere.

Dopo un po’ di tempo riconosco che forse la cosa più difficile da fare è stato capire dove posizionarla: indovinare il giusto posto, infatti, è il primo passo per tenere in salute l’orchidea.

Proprio per questo ti spiego un po’ cosa, con il tempo, mi ha aiutato a capire dove metterla.

Osservare il colore delle foglie

Con le prime orchidee che ho avuto sbagliavo sempre il posto! Solo dopo un po’ ho capito che la sofferenza di questa pianta, proprio in relazione al posto dove viene tenuta, è espressa attraverso le sue foglie.

Le foglie dell’orchidea più diffusa, ossia la phalaenopsis, sono basali (quindi collocate in basso rispetto allo stelo coi fiori), abbastanza grandi, spesse e di colore verde intenso.

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Il loro colore, però, tendeva a mutare verso il giallo-arancio quando tenevo la pianta in un posto con troppa luce, mentre diventava giallo-marrone quando tenevo la pianta in un posto troppo buio.

Così ho capito che la luce perfetta di questa pianta è una luce indiretta di media intensità e l’ho messa in un posto della casa dove ci fosse questo tipo di luce.

Tastare il terreno

Quando ho iniziato a essere un po’ più esperto circa la coltivazione dell’orchidea, ho capito che un altro importante elemento che può fare la differenza sul suo stato di salute è l’umidità.

L’orchidea va, infatti, tenuta in un posto abbastanza umido proprio come il suo habitat naturale che è quello della foresta pluviale.

Ad aiutarmi a capire dove tenere la pianta è stato proprio il substrato, di norma composto da corteccia o bark che deve mantenersi sempre umido al tatto e mai eccessivamente secco.

Così ho iniziato a tenere la pianta in alcuni posti della casa che sono sempre un po’ più umidi di altri, ad esempio al bagno. Anzi, ho scoperto che è proprio il bagno a essere il posto perfetto per coltivare questa pianta in quanto il tasso di umidità qui è tendenzialmente più alto.

Guardare le radici aeree

La prima volta che ho visto le radici aeree sulla mia orchidea non sapevo nemmeno cosa fossero e le ho scambiate per semplici steli floreali.

In realtà, come mi ha spiegato un vivaista, le radici aeree sono semplici radici che, però, crescono fuori dal terreno proprio come accade in natura. E, come ho imparato, queste radici sono simili a dei termometri che ci dicono lo stato di salute della pianta.

Quando le radici, dal loro colore grigio-verde, iniziano a scurirsi può significare che hai messo la pianta in un posto troppo luminoso e caldo o, al contrario, troppo freddo.

Ebbene sì, perché la temperatura è un altro elemento essenziale da considerare se vuoi far star bene la tua orchidea.

In generale, questa pianta ama le temperature medio-alte, per cui dovresti tenerla a una temperatura che si aggira intorno ai 18-20 °C. In inverno, invece, non va esposta a temperature inferiori ai 10 °C: proprio per questo, l’orchidea va tenuta in casa e non all’esterno.

Oltre alle radici aeree, anche le altre possono “parlarci” ossia essere sintomo di un problema. In questo video, puoi scoprirne di più:


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".