Con questa tecnica l’erba dell’amore avrà i ciuffi di rosa acceso

a Muhlenbergia capillaris, conosciuta poeticamente come erba dell’amore, è una delle graminacee ornamentali più affascinanti, capace di trasformare un angolo di giardino in una soffice nuvola rosa.

La sua particolarità è la fioritura autunnale, che crea una sorta di velo impalpabile, quasi sospeso nell’aria. Ma per ottenere quel rosa acceso e vibrante che la rende così scenografica, non basta piantarla e aspettare: servono alcuni accorgimenti precisi per stimolare la pianta a dare il meglio di sé.

Il primo passo è scegliere la giusta posizione. L’erba dell’amore ama il sole pieno, e solo con almeno sei ore di luce diretta al giorno riesce a sviluppare le spighe sottili che, in autunno, si tingono di rosa brillante.

Se coltivata in mezz’ombra, la fioritura risulta più tenue e meno compatta, quasi trasparente. Per questo è bene riservarle un angolo completamente soleggiato, magari dove i raggi del tramonto possano accendere ulteriormente il colore delle sue infiorescenze.

Un altro elemento essenziale è il terreno. La Muhlenbergia predilige suoli leggeri e ben drenati, anche sabbiosi o leggermente poveri, perché non sopporta i ristagni d’acqua.

Se il terreno è troppo compatto o argilloso, le radici rischiano di soffocare e la fioritura ne risente. In giardino, è utile mescolare sabbia o ghiaia per migliorare il drenaggio, mentre in vaso basta aggiungere uno strato di argilla espansa alla base e usare un terriccio universale alleggerito con perlite. Una pianta con le radici sane e libere di respirare sarà più vigorosa e colorerà l’autunno con una fioritura spettacolare.

Anche le annaffiature vanno gestite con attenzione. L’erba dell’amore è piuttosto resistente alla siccità e, una volta ben radicata, richiede davvero poca acqua.

Nei primi mesi dopo l’impianto è utile annaffiare con regolarità per aiutare la pianta a stabilizzarsi, ma successivamente è meglio limitarsi a irrigazioni sporadiche. Troppa acqua, infatti, stimola la produzione di foglie ma indebolisce la capacità di fiorire in maniera compatta e intensa.

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La potatura è un gesto semplice ma fondamentale. A fine inverno, quando le infiorescenze ormai secche hanno perso il loro fascino, basta tagliare il fogliame rasoterra per permettere alla pianta di rigenerarsi. Questa pulizia stimola la crescita di nuovi steli verdi e prepara il terreno per la successiva fioritura. Se trascurata, la pianta tenderà a diventare disordinata e meno generosa nei colori.

Un piccolo segreto dei giardinieri esperti è quello di evitare concimi troppo ricchi di azoto, che renderebbero il fogliame più fitto ma poco adatto alla formazione delle spighe rosa. U

n fertilizzante leggero, magari a lenta cessione e con un po’ di potassio, può essere utile in primavera, ma senza esagerare. La Muhlenbergia è una pianta che dà il meglio in terreni moderatamente poveri, proprio come in natura.

Seguendo queste attenzioni, verso settembre vedrai la pianta trasformarsi in una nuvola di rosa acceso, con infiorescenze leggere che sembrano fluttuare sopra il fogliame verde. Il contrasto tra la luce dorata di fine estate e il colore brillante delle spighe crea un effetto quasi fiabesco, soprattutto se più piante sono coltivate insieme in gruppo.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".