Le piante grasse sono tra le più resistenti e facili da curare, ma c’è un errore che può comprometterne la salute: l’uso dell’innaffiatoio. Questo strumento, perfetto per molte altre piante, non è l’ideale per le succulente perché tende a bagnare troppo il substrato in modo non uniforme, aumentando il rischio di marciume radicale.
Per mantenerle in salute, è fondamentale scegliere metodi di irrigazione più adatti alle loro esigenze.
Innaffiare per immersione
Uno dei modi più efficaci per innaffiare le piante grasse in vaso è l’immersione. Questo metodo permette di fornire acqua solo quando serve, evitando ristagni e garantendo un’idratazione equilibrata.
Basta riempire un sottovaso o una bacinella con acqua e immergere il vaso fino a metà altezza. Dopo alcuni minuti, la pianta assorbirà la giusta quantità d’acqua attraverso i fori di drenaggio. È essenziale lasciare scolare bene il vaso prima di riposizionarlo, così da evitare accumuli d’acqua nel terreno.
Utilizzare uno spruzzino
Per alcune piante grasse più piccole o con foglie sottili, come le haworthia o alcune varietà di sedum, un’irrigazione diretta con l’innaffiatoio potrebbe essere dannosa. In questi casi, è preferibile utilizzare uno spruzzino per vaporizzare leggermente l’acqua sulla superficie del substrato, senza creare eccessi.
Soluzione di acqua e zucchero
Un metodo meno conosciuto ma interessante è l’aggiunta di una soluzione di acqua e zucchero. Lo zucchero, in piccole quantità, può fornire energia extra alle piante e migliorarne la resistenza contro alcuni parassiti. Basta sciogliere mezzo cucchiaino di zucchero in un litro d’acqua e utilizzarlo sporadicamente per innaffiare. Attenzione però a non esagerare, perché un eccesso potrebbe favorire la proliferazione di funghi o batteri.
Adottando queste strategie alternative all’innaffiatoio, le piante grasse cresceranno più sane e robuste, senza rischi di eccessiva umidità o marciume radicale.