Giappone, Cina, Corea… da sempre ho avuto un debole per i Paesi orientali, la loro cultura e la loro iconografia.
Forse per questo, qualche anno fa, ho deciso di decorare il mio giardino ispirandomi proprio al mondo orientale. Il risultato, inizialmente, è stato un po’ caotico ma, dopo qualche mese e anno di cura, devo dire che ne è valsa davvero la pena.
Se sei un po’ incuriosito da questa mia scelta, ti parlo delle piante che ho deciso di adottare e di come me ne sono preso cura.
COSA SCOPRIRAI
Bonsai Acer Palmatum
La prima pianta che, anni fa, ho scelto per iniziare a decorare il mio giardino in stile orientale è stata il bonsai acer palmatum, ovvero il bonsai di acero giapponese.
Innanzitutto, nel mio immaginario, erano proprio i bonsai a rivestire il podio della botanica orientale. E quale bonsai da esterni migliore se non quello di acero giapponese?
Essendo una pianta decidua, in pieno inverno, questo bonsai tende a perdere le sue foglie. Tuttavia, la sua bellezza sta proprio nel ciclo vegetativo che porta le piante a nascere verdi, scurirsi, per poi assumere bellissime sfumature gialle, arancioni e rosse con l’arrivo dei primi freddi. Insomma, un’esperienza unica per lo sguardo di chi, cercando un po’ di relax, ci posa gli occhi sopra e viene subito trasportato in un mondo lontano.
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Magnolia
Dopo il bonsai, di piccole dimensioni, cercavo una pianta un po’ più grande. Così, ho scoperto che potevo coltivare la magnolia non solo a terra, ma anche in vaso.
Così, ho preso un vaso di grandi dimensioni per poter coltivare una magnolia dandole, col tempo, una bella forma cespugliosa.
La maggior parte delle magnolie adatte alla coltivazione in vaso produce dei bellissimi fiori rosa o bianchi, anche se ci vuole un po’ di tempo (e pazienza!) perché questa pianta possa finalmente diventare matura e produrre i primi boccioli nel periodo primaverile.
Non ti nascono che, nel mio caso, mi sono fatto aiutare da un esperto soprattutto per la potatura, non sempre semplice.
Bambù della fortuna
In un angolo del mio giardino, invece, volevo creare un posto visivamente diverso che regalasse un senso di tranquillità e pace a chi lo guardasse: così, ho scelto il bambù della fortuna.
C’era, però, un piccolo problema: la dracaena sanderiana (nome botanico di questa iconica pianta) preferisce ambienti interni.
Ho risolto in modo molto semplice: coltivo il bambù in un grande vaso che, in autunno e in inverno, tengo in casa; in primavera e in estate, invece, lo metto all’esterno. Un importante accorgimento, però, consiste nel tenere sempre questa pianta in un luogo ombreggiato o comunque alla mezz’ombra. I raggi solari diretti possono, infatti, far ingiallire e seccare questa pianta.
Peonia
Da tempo sapevo che, in Cina, la peonia gode della stessa fama che da noi ha la rosa. Poiché amo enormemente questa pianta, ho deciso di mettermi alla prova e coltivarne una.
Ti dico subito che ne esistono molte varietà diverse, ma nessuna è particolarmente semplice da coltivare. Io l’ho tenuta a terra, in giardino, ma gli esemplari più piccoli possono essere coltivati anche in vaso.
Che dirti di questa pianta se non, innanzitutto, che l’emozione che si prova nel vedere i primi boccioli aprirsi è davvero indescrivibile. Purtroppo, però, la fioritura (se e quando avviene!) dura solo circa un mese.