La tecnica per dissotterrare e conservare i bulbi del ciclamino per avere nuovi fiori l’anno prossimo

Quando il ciclamino conclude il suo ciclo di fioritura e inizia a mostrare segni evidenti di stanchezza — foglie che ingialliscono, steli che si afflosciano — molti si domandano cosa fare. Lasciarlo lì in attesa dell’autunno successivo o intervenire subito?

Se si desidera conservare i bulbi per ripiantarli l’anno seguente, c’è una tecnica precisa e delicata da seguire, che può davvero fare la differenza tra un nuovo ciclo florido e un bulbo dimenticato e ormai perso.

Quando è il momento giusto per dissotterrare i bulbi

Non bisogna avere fretta. Il bulbo del ciclamino, chiamato in realtà “tubero”, ha bisogno di completare la sua fase di riposo in modo naturale. È proprio questa fase che gli permette di accumulare le energie per la prossima fioritura.

Il momento ideale per intervenire è alla fine della primavera o all’inizio dell’estate, quando ormai tutte le foglie sono cadute da sole o si staccano facilmente con una leggera pressione. A quel punto, il terreno sarà secco e friabile: l’ambiente perfetto per dissotterrare i bulbi senza danneggiarli.

Come estrarre e pulire i bulbi

Si può iniziare scavando attorno al bulbo del ciclamino con le dita o con una piccola paletta da giardinaggio, cercando di non infilzarlo accidentalmente. Una volta estratto, è importante ripulirlo con delicatezza, togliendo la terra in eccesso con le mani o con un pennello morbido.

È normale trovare qualche radice secca attorno, che può essere rimossa senza troppa preoccupazione. A questo punto si può controllare lo stato del tubero: se è duro e compatto, è in ottima salute. Se, al contrario, è molle, scuro o ha cattivo odore, purtroppo è già irrimediabilmente compromesso.

Come conservare correttamente i bulbi

Il cuore del processo è proprio la conservazione estiva. Il bulbo va lasciato asciugare completamente per un paio di giorni all’ombra, su un foglio di carta assorbente. Una volta asciutto, va riposto in un sacchetto di carta o in una scatola di cartone (mai in plastica), con un po’ di sabbia o segatura asciutta, in un luogo fresco, buio e ben ventilato. Durante i mesi caldi è importante non dimenticarlo in un angolo troppo umido, altrimenti si corre il rischio che marcisca o venga attaccato da muffe o parassiti.

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Quando ripiantarli

Verso settembre o ottobre, con il primo calo delle temperature, il bulbo sarà pronto per essere piantato nel terreno. Basterà interrarlo a una profondità di circa due terzi, lasciando leggermente scoperta la parte superiore, in un vaso con substrato drenante. Con le prime innaffiature regolari e le giornate più fresche, tornerà lentamente a produrre nuove foglie e, poco dopo, nuovi fiori.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".