La Phalaenopsis, conosciuta come “orchidea farfalla” per la forma dei suoi fiori, è una delle orchidee più amate e coltivate in casa.
Elegante e resistente, può vivere e fiorire per molti anni se curata nel modo giusto.
Ma anche lei, prima o poi, ha bisogno di un nuovo vaso. Il rinvaso non è una pratica da fare a caso: va programmato nel momento giusto, osservando attentamente la pianta e il suo apparato radicale.
Il primo segnale è la condizione delle radici. Le radici sane della Phalaenopsis sono di un verde brillante quando sono idratate e di un argento chiaro quando sono asciutte.
Se, guardando attraverso il vaso trasparente, si notano radici marroni, molli o marce, è il segno che il substrato sta trattenendo troppa umidità e deve essere cambiato.
Un altro segnale è il deterioramento del bark, la corteccia usata come substrato: col tempo si degrada, si compatta e non lascia passare aria alle radici. Infine, se la pianta è cresciuta tanto da fuoriuscire dal vaso, con radici che spuntano ovunque, significa che ha bisogno di più spazio.
Il momento migliore
Il rinvaso si fa idealmente dopo la fioritura, quando gli steli fiorali sono stati tagliati e la pianta entra in una fase di riposo vegetativo. Rinvasare durante la fioritura è rischioso, perché lo stress può far cadere i fiori e bloccare lo sviluppo dei boccioli. La primavera è spesso il periodo ideale, perché la pianta riprende a crescere e si adatta più velocemente al nuovo substrato.
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Preparare il materiale
Prima di iniziare, servono un vaso trasparente con fori di drenaggio, bark di buona qualità (pezzi di corteccia specifici per orchidee), forbici o cesoie pulite e disinfettate e, se possibile, cannella in polvere per cicatrizzare eventuali tagli alle radici. Il vaso trasparente è importante perché permette di monitorare lo stato delle radici e la loro idratazione.
Come eseguire il rinvaso
Si estrae delicatamente la pianta dal vaso, aiutandosi con le mani per allentare il substrato. Una volta liberate le radici, si scuotono e si puliscono dai residui di corteccia vecchia. Le radici danneggiate o marce vanno tagliate con precisione, cospargendo i tagli con un pizzico di cannella in polvere per prevenire infezioni. Poi si posiziona la pianta nel nuovo vaso, distribuendo le radici in modo naturale e riempiendo gli spazi con bark fresco, senza pressare troppo: l’aria deve circolare liberamente.
Dopo il rinvaso
Una volta rinvasata, la Phalaenopsis non va annaffiata subito: è meglio attendere 4-5 giorni, così le radici hanno il tempo di cicatrizzare senza rischiare marciumi. Va collocata in un luogo luminoso ma senza sole diretto, mantenendo un’umidità ambientale moderata. Dopo circa un mese, la pianta avrà ripreso il ritmo di crescita e sarà pronta a sviluppare nuove radici e foglie, in vista della prossima fioritura.
Rinvasare una Phalaenopsis al momento giusto non solo preserva la sua salute, ma assicura fioriture regolari e abbondanti negli anni a venire. Il segreto è imparare a leggere i segnali della pianta, intervenendo quando ne ha realmente bisogno e seguendo passaggi semplici ma precisi.