Fiori dalla forma unica che ricorda l’aspetto delle più eleganti farfalle: quando si pronuncia la parola Orchidea, agli amanti delle piante si illuminano gli occhi.
La sua specie più comune, ossia la phalaenopsis, dà il meglio di sé nel periodo primaverile ed estivo, per poi entrare gradualmente in un lungo periodo di riposo vegetativo. Di solito, questo accade verso ottobre o, al massimo novembre.
A settembre, tuttavia, gli sbalzi di temperatura possono destabilizzare l’orchidea e il suo ciclo vegetativo. Vediamo come fare per proteggerla e quali sono, invece, i rischi per la pianta.
Cosa fare
Vediamo innanzitutto tutto quello che dobbiamo fare per continuare ad avere un’orchidea sana.
Tienila in casa
Nonostante si tratti di una pianta da interni, pur non essendo un comportamento completamente corretto, in molti portano l’orchidea all’esterno nel corso dell’estate facendo comunque attenzione a non metterla alla luce diretta.
Sicuramente, però, questa pianta va riportata in casa a settembre.
Negli ambienti interni, infatti, gli sbalzi di temperatura tipici di questo mese sono maggiormente attutiti e, quindi, meno traumatici per l’orchidea.
Sono sempre felice di aiutarti ad avere finalmente il "Pollice Verde". Se vuoi ricevere i miei consigli posso inviarteli ogni giorno direttamente su WHATSAPP! Contattami qui e salva il mio numero in rubrica! Ti aspetto!
Oppure puoi entrare nel nostro Gruppo Facebook dove puoi spiegarmi il TUO dubbio su fiori e piante... e non dimenticare di mettere una foto della tua pianta così capisco subito il problema! Ti Aspetto!Monitora le temperature
Anche se portata in casa, i rischi per l’orchidea non sono finiti!
Importante è metterla in un posto dove le temperature si mantengono abbastanza costanti.
Per questo, evita ambienti non eccessivamente riscaldati artificialmente dove le temperature, spente le fonti di calore, possono velocemente variare.
Un altro consiglio è quello di evitare quei posti, come le veranda o la cucina, in cui le temperature possono essere più mutevoli.
Gestisci con cura le innaffiature
Come probabilmente già sai, l’acqua e il suo giusto dosaggio è essenziale per la salute dell’orchidea.
Ecco perché, in un mese delicato quale, appunto, settembre, occorre prestare ancora più attenzione alle innaffiature: una giusta quantità d’acqua aiuta a mantenere stabili le condizioni della pianta e a combattere gli sbalzi di temperatura.
Per prima cosa, valuta lo stato delle radici attraverso il vaso trasparente della tua pianta e assicurati che siano in buona salute e non marce.
Poi, prima di innaffiare, controlla sempre lo stato del terriccio. Anche a settembre, infatti, occorre innaffiare soltanto quando questo è ormai asciutto. Bisogna evitare di innaffiare se, invece, questo è ancora bagnato.
Inoltre, utilizza sempre acqua a temperatura ambiente.
Fai attenzione agli spifferi
Un cambiamento repentino di temperatura può essere anche quello generato dagli spifferi.
Soprattutto sui davanzali delle finestre più vecchie, quando c’è del vento, un po’ d’aria può passare attraverso le ante, colpire la pianta e alterare la sua percezione della temperatura.
I rischi
Ma quali sono i rischi per l’orchidea esposta a sbalzi termici?
Innanzitutto, lo sbalzo di temperatura può portare a un vero e proprio shock termico della pianta il cui sintomo principale è la caduta dei fiori e delle foglie.
Altri sintomi più blandi possono essere l’arresto improvviso della fioritura o una maggior fragilità generale della pianta: questa può aumentare il rischio di sviluppare malattie o di reagire in modo più debole a eventuali infestazioni di parassiti.
Di fatto, anche se più comuni a settembre, gli sbalzi di temperatura possono verificarsi tutto l’anno: per questo, è sempre importante tenere sotto controllo e monitorare la salute della pianta.