La Dipladenia fiorisce finché le notti restano miti, poi si blocca di colpo. Non è una pianta che “sopporta e passa”: sotto i 10–12 °C entra in sofferenza e sotto i 7–8 °C inizia a perdere tessuti.
Il segreto per farla arrivare a primavera non è tenerla calda come in estate, ma accompagnarla in un letargo controllato: un periodo fresco, luminoso e asciutto in cui la pianta rallenta senza ammalarsi.
È un gesto tecnico: si prepara l’ambiente giusto, si abbassa il ritmo, si eliminano gli eccessi che in inverno diventano letali (acqua, concime, calore secco).
COSA SCOPRIRAI
Preparazione d’autunno
Quando le minime serali scendono stabilmente sotto i 14 °C, inizia la transizione. La Dipladenia non va strappata dal balcone e piazzata in salotto: sarebbe uno shock caldo-buio che le fa perdere foglie e radici attive.
Per una settimana si sposta la dipladenia in un punto riparato dalla pioggia e addossato a un muro esposto a sud, riducendo l’acqua a sorsi profondi ma rarefatti e sospendendo il concime. In questi giorni si controllano i tralci: si tolgono fiori sfiniti, si accorciano solo le estremità più sottili, lasciando la struttura principale intatta. L’obiettivo è far capire alla pianta che il ciclo cambia, senza inchiodarla di colpo.
Dove tenerla a riposo
Il letargo controllato funziona in un locale a 10–15 °C, con molta luce diffusa e zero colpi d’aria: veranda fredda ma chiusa, vano scale luminoso, ingresso non riscaldato, garage finestrato. Il soggiorno a 21 °C non è adatto: la Dipladenia, al caldo secco, continua a traspirare ma non ha radici in grado di alimentarla, e si spoglia. Il vaso va posato su un sottovaso asciutto, sollevato con due spessori per far passare aria sotto; il fogliame non deve toccare vetri freddi. Se la luce è scarsa, una piccola lampada LED fredda tenuta a distanza di 40–50 cm per poche ore nel pomeriggio evita l’allungamento debole dei germogli.
Acqua al minimo
In letargo controllato il terreno non deve seccare come sabbia, né restare umido per giorni. Si bagna solo quando i primi 4–5 cm sono asciutti e il vaso è chiaramente leggero, con acqua tiepida e lenta, lasciando sgocciolare completamente prima di rimettere il coprivaso. In molti casi questo significa una bagnatura ogni 15–25 giorni. Se l’aria del locale è molto secca non si compensa con più acqua nel vaso: si aumenta leggermente l’umidità ambientale (ciotola d’acqua distante, mai vapore diretto sulla chioma). Concime: zero fino a fine inverno.
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Cosa è normale che accada
Qualche foglia gialla basale è fisiologica: la pianta alleggerisce la chioma. È normale anche un rallentamento completo della crescita. Non è normale l’odore di bagnato nel vaso, i piccioli molli o macchie scure che si allargano: sono segnali di freddo umido o ristagno. In quel caso si sposta il vaso nel punto più luminoso e ventilato del locale, si allunga l’intervallo tra le bagnature e si smuove delicatamente la superficie del substrato per far respirare. Un’ispezione rapida ogni dieci giorni evita che piccoli errori diventino problemi.
Sette giorni per entrare in letargo controllato
Il primo giorno sposti la Dipladenia sotto una tettoia luminosa, sospendi il concime e dai solo un mezzo sorso se il pane è leggero.
Il secondo giorno accorci le punte fiorite ormai stanche, lasciando i rami portanti; pulisci foglie ingiallite e verifichi che il sottovaso resti asciutto.
Il terzo giorno trasferisci il vaso nella stanza fredda prescelta, davanti alla finestra, sollevato su due spessori.
Il quarto giorno misuri con le dita l’umidità: se i primi centimetri sono ancora freschi, non tocchi nulla; se sono asciutti, dai un’unica bagnatura tiepida e fai sgocciolare lontano dal coprivaso.
Il quinto giorno controlli che la chioma non tocchi il vetro, ruoti il vaso di mezzo giro per uniformare la luce: sarà l’ultima rotazione per tutto l’inverno.
Il sesto giorno osservi: nessun intervento, solo monitoraggio.
Il settimo giorno fissi la routine: controllo settimanale, acqua solo quando serve, temperatura tra 10 e 15 °C, luce al massimo possibile. Da qui in poi la regola è la costanza.
Piano dopo una notte fredda
Se per distrazione la pianta ha preso freddo 7–8 °C con vaso bagnato e vedi foglie molli, la prima cosa è asciugare l’ambiente radicale: si sposta il vaso nel punto più luminoso e tiepido del locale (non in salotto), si smuove la superficie del terreno, si attende che il peso torni leggero prima di qualsiasi acqua.
Le parti annerite si tolgono fino al verde, poi si lascia la pianta in quiete per una settimana. Se lo scheletro dei rami è sodo, la Dipladenia riparte quasi sempre.