La varietà di Kalanchoe che arrossisce al sole

La Kalanchoe thyrsiflora è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae e proviene dal Sudafrica.

È molto apprezzata per le sue foglie carnose, tondeggianti e disposte a rosetta, che assumono una colorazione rossastra lungo i bordi, soprattutto quando esposte a una buona quantità di luce.

Per queste sue caratteristiche ornamentali e per la facilità di coltivazione, è diventata una presenza frequente sia negli appartamenti che nei giardini mediterranei.

Vediamo nel dettaglio come prendersene cura, affrontando i principali aspetti della coltivazione.

Esposizione

La Kalanchoe thyrsiflora predilige una posizione molto luminosa e soleggiata. Ama ricevere la luce diretta del sole per diverse ore al giorno, e questa condizione è essenziale non solo per mantenerla in salute, ma anche per intensificare la colorazione rossa delle foglie.

In ambienti interni è bene posizionarla vicino a una finestra esposta a sud o a ovest, mentre in esterno può essere tenuta su balconi o terrazze durante la primavera e l’estate, purché sia protetta durante le ore più calde nei mesi estivi per evitare scottature.

Con l’arrivo dell’inverno, va messa al riparo, specialmente se le temperature scendono sotto i 5 gradi, soglia oltre la quale la pianta potrebbe subire danni.

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Terreno

Come tutte le piante succulente, la Kalanchoe thyrsiflora necessita di un terreno ben drenato per evitare che l’umidità in eccesso provochi marciumi radicali.

Il substrato ideale deve essere leggero e poroso, capace di asciugarsi rapidamente dopo ogni irrigazione. Si può utilizzare un terriccio per piante grasse già pronto, oppure preparare una miscela artigianale mescolando terriccio universale con sabbia grossolana e materiali drenanti come perlite o lapillo vulcanico.

Questo tipo di composto favorisce lo sviluppo delle radici e riduce il rischio di ristagni, fattore fondamentale per il benessere della pianta.

Innaffiature

L’irrigazione della Kalanchoe thyrsiflora deve essere gestita con attenzione, poiché la pianta è molto sensibile agli eccessi d’acqua.

Durante la primavera e l’estate, quando la pianta è in piena attività vegetativa, le innaffiature possono essere effettuate ogni settimana o comunque solo quando il terreno risulta completamente asciutto.

Con l’arrivo dell’autunno e soprattutto durante l’inverno, è necessario ridurre sensibilmente le quantità d’acqua, limitandosi a irrigazioni molto sporadiche.

È importante evitare che l’acqua ristagni nel sottovaso o tra le foglie, per scongiurare l’insorgere di marciumi.

Moltiplicazione

La Kalanchoe thyrsiflora si moltiplica con facilità, il che la rende particolarmente interessante per chi desidera ottenere nuove piante partendo da un esemplare già esistente.

La moltiplicazione può avvenire per talea fogliare, per talea apicale oppure tramite la separazione dei polloni che spesso crescono alla base della pianta madre.

Le talee vanno fatte asciugare per qualche giorno prima di essere piantate in un substrato umido e leggero, dove inizieranno a radicare nel giro di poche settimane.

La stagione migliore per effettuare questa operazione è la primavera, quando le condizioni climatiche favoriscono lo sviluppo delle radici e della nuova vegetazione.

Parassiti e malattie

Nonostante la sua resistenza, la Kalanchoe thyrsiflora può talvolta essere colpita da parassiti e malattie. Tra i problemi più comuni si segnalano la cocciniglia, che si presenta come un insieme di piccoli ammassi bianchi e cotonosi sulle foglie e negli interstizi, e gli afidi, che possono comparire soprattutto durante la fioritura, nutrendosi della linfa della pianta.

In condizioni di aria troppo secca può anche manifestarsi il ragnetto rosso, che provoca la comparsa di puntini gialli sulle foglie.

Tra le malattie, la più temuta è il marciume radicale, causato da un’eccessiva umidità del terreno. Questo problema si manifesta con foglie molli, traslucide e basali che iniziano a marcire.

In questi casi è indispensabile intervenire tempestivamente, tagliando le parti danneggiate e rinvasando la pianta in un terreno asciutto e pulito.

Anche le macchie fogliari possono rappresentare un problema, spesso legato alla presenza di funghi o batteri che si sviluppano in ambienti umidi e poco ventilati. Per prevenire questi inconvenienti è fondamentale garantire una buona esposizione alla luce, un adeguato ricambio d’aria e un terreno con drenaggio ottimale.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.