La fioritura rosa della teresina va stimolata con la luce aggiuntiva

Se la tua Erba Teresina è cresciuta bene ma da qualche settimana non mostra più nemmeno un bocciolo, non è detto che stia male: probabilmente le manca solo luce. È una pianta che si comporta in modo molto sensibile ai cambi di stagione, e basta qualche ora di sole in meno perché interrompa la produzione di fiori.

Questo accade soprattutto tra fine autunno e inizio inverno, quando le giornate si accorciano e la luce naturale non basta più a stimolare la fioritura.

Molti pensano che in questi mesi la Teresina entri in riposo vegetativo, ma non è del tutto vero: con la giusta quantità di luce, può continuare a produrre nuovi boccioli anche nei periodi più bui. Il “metodo della luce in più” serve proprio a dare alla pianta il segnale che la bella stagione non è ancora finita.

Capire il bisogno di luce della Teresina

L’Erba Teresina è una pianta di origine messicana, abituata a vivere in zone aride e molto luminose. Nei nostri climi, soprattutto da ottobre in poi, la quantità di luce che riceve ogni giorno si riduce drasticamente, e questo la porta a rallentare la crescita e sospendere la fioritura. Il primo segnale è visibile: i rami diventano più lunghi e sottili, le foglie tendono a schiarirsi e i boccioli non si formano. Non è un problema di acqua o di nutrimento, ma di fotoperiodo, ovvero il numero di ore di luce che la pianta percepisce durante la giornata.

Per stimolare la fioritura, la Teresina deve credere che la stagione luminosa non sia ancora finita. E per farlo, basta prolungare artificialmente le ore di luce, simulando un ambiente primaverile. Non serve una lampada professionale: anche una luce a LED bianca o neutra può fare la differenza, purché resti accesa per alcune ore dopo il tramonto naturale.

Il punto è la costanza: la pianta ha bisogno di una routine luminosa stabile, con circa 12 ore di luce complessiva al giorno. Dopo una o due settimane di esposizione più prolungata, la Teresina inizia a prolungare la fioritura: i germogli nuovi diventano più compatti e, se la temperatura resta mite, compariranno i primi boccioli. È un processo graduale, ma del tutto naturale, perché non forza la pianta con concimi o calore, ma la accompagna nel suo ritmo biologico.

Dove posizionarla

Il metodo della luce in più funziona meglio se la pianta è già collocata in una zona molto luminosa durante il giorno, come un davanzale esposto a sud o un balcone riparato ma soleggiato. La luce artificiale deve solo integrare quella naturale, non sostituirla completamente. Se la Teresina è tenuta in casa, si può posizionare vicino a una finestra ampia e accendere la lampada nelle ore centrali del pomeriggio e fino a un paio d’ore dopo il tramonto.

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Un dettaglio importante è la distanza: la fonte luminosa non deve mai essere troppo vicina alle foglie, perché la pianta, essendo una succulenta, può surriscaldarsi facilmente. Bastano 40-50 centimetri per creare un effetto uniforme e naturale.

La risposta della pianta

Quando la Teresina inizia a reagire alla nuova luce, lo fa con piccoli segnali: le foglie diventano più spesse e il verde si intensifica. Dopo qualche settimana, spunteranno i primi boccioli gialli, spesso in modo improvviso. In questa fase è importante mantenere la stessa quantità di luce ogni giorno, evitando interruzioni brusche o giorni troppo bui.

Non serve aumentare l’acqua o aggiungere concime: il segreto è lasciare che sia la luce a guidare la pianta, come avverrebbe in natura con l’arrivo della primavera. Quando la fioritura si completa, si può ridurre gradualmente la luce artificiale, lasciando che la Teresina torni al suo ritmo normale.

Il metodo della luce in più è semplice, ma richiede attenzione e continuità. Non è un trucco “miracoloso”, bensì una forma di coltivazione consapevole, che rispetta la biologia della pianta. La cosa più affascinante è che, una volta educata a questo ritmo, la Teresina tende a ripetere il comportamento anche negli anni successivi: sapendo che la luce torna, non interrompe del tutto la fioritura invernale.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".