Quando si coltiva una pianta, che sia in casa, in balcone o in giardino, è facile accorgersi che qualcosa non va semplicemente osservando le foglie.
Cambiano colore, si deformano, cadono troppo presto… ed è proprio lì che la pianta ci sta mandando un messaggio preciso: ha fame, o meglio, ha bisogno di un elemento che non trova abbastanza nel terreno o nel vaso.
Ogni carenza nutrizionale si manifesta in modo diverso, e con un po’ d’attenzione si può imparare a riconoscerla. Vediamo insieme le più comuni, partendo proprio dallo stato delle foglie.
COSA SCOPRIRAI
Carenza di ferro: foglie gialle con nervature verdi
Una delle carenze più frequenti è quella di ferro, e la si riconosce perché le foglie più giovani diventano gialle, ma con le nervature che restano verdi. È come se il colore si scolorisse tra le vene.
Questo fenomeno si chiama clorosi ferrica ed è molto comune nelle piante acidofile, come ortensie, gardenie e azalee, soprattutto quando vengono irrigate con acqua troppo calcarea o coltivate in terreni con pH troppo alto.
La soluzione sta nel abbassare il pH del terreno e somministrare un integratore specifico a base di ferro chelato. Se preso per tempo, l’effetto è visibile già dopo pochi giorni, con le foglie che tornano pian piano al loro verde naturale.
Carenza di azoto: foglie pallide e crescita rallentata
Se la pianta sembra un po’ spenta, con le foglie che diventano via via più pallide, soprattutto quelle più vecchie, e la crescita si ferma o rallenta sensibilmente, potrebbe mancare azoto.
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Questo elemento è fondamentale per la crescita vegetativa: senza di lui, la pianta fatica a produrre nuova materia verde. In questo caso, il rimedio è semplice: un concime ricco di azoto, anche naturale come un po’ di compost o macerato di ortica, può rimettere in moto tutto. Le foglie torneranno di un bel verde intenso, e la pianta riprenderà slancio.
Carenza di calcio: foglie giovani deformate o accartocciate
Quando manca il calcio, la pianta lo dimostra con i nuovi germogli e le foglie appena nate: appaiono deformati, accartocciati, a volte persino traslucidi.
È una carenza più difficile da notare subito, perché colpisce le parti in crescita e non sempre si collega immediatamente al problema. Ma è importante intervenire perché il calcio è responsabile della formazione delle pareti cellulari. Un buon modo per reintegrarlo è usare gusci d’uovo ben frantumati nel terreno, oppure scegliere un concime che lo contenga in forma assimilabile.
È anche importante mantenere un buon equilibrio nell’irrigazione, perché se la pianta fatica ad assorbire acqua, assorbe male anche i nutrienti come il calcio.
Carenza di potassio: bordi delle foglie secchi o bruciati
Il potassio è essenziale per il vigore della pianta e la produzione di fiori e frutti. Quando manca, le foglie cominciano a seccarsi sui bordi, assumendo un aspetto quasi bruciato, soprattutto quelle più vecchie.
A volte diventano anche più fragili e cadono facilmente. Se stai coltivando una pianta da frutto o da fiore, e ti accorgi che ha pochi boccioli o che i fiori durano poco, può essere un segnale di carenza di potassio.
Puoi correggerla con concimi per la fioritura, oppure usando metodi naturali come la cenere di legna ben setacciata, che ne è ricca.
Carenza di manganese: foglie giovani con macchie gialle diffuse
Infine, se noti che le foglie giovani stanno assumendo un colore giallo spento con delle piccole macchie diffuse, e le nervature restano leggermente più verdi, potrebbe trattarsi di carenza di manganese.
Questo problema è simile alla carenza di ferro ma ha un effetto più irregolare. Si manifesta soprattutto nei terreni troppo alcalini o dopo irrigazioni frequenti con acqua calcarea. Anche in questo caso, una concimazione mirata e un controllo del pH del terreno aiutano a rimettere le cose in ordine.