Come assecondare la crescita rampicante del Glicine

Esiste una rampicante più bella del glicine? Le sue fioriture sono spettacolari e sono in grado di colorare ogni genere di parete o pergolato visto la capacità della pianta di arrampicarsi.

Per fare in modo che si possa arrampicare indisturbato e rispettare gli spazi a disposizione occorre prestare attenzione e supportarne la crescita nel modo corretto.

Capiamo insieme come poter assecondare la crescita rampicante del glicine.

Elementi essenziali per assecondare l’arrampicata

Ti basterà predisporre due elementi significativi per la crescita verso l’alto e quindi rampicante: la giusta luce e i supporti.

Anche se si tratta di una pianta che naturalmente si aggrappa a qualsiasi cosa, la luce è sempre un fattore essenziale.

Quindi, fai caso al posto in cui pianti il tuo glicine, tenendo d’occhio la luce effettiva che riceve e quindi il tipo di esposizione giornaliera alla luce, importante per indirizzare il verso e per fornire alla pianta l’energia che serve per l’arrampicata.

In questo modo i rami non tenteranno di seguire la luce altrove allontanandosi dalla crescita verticale.

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In questo caso un vaso da terra è essenziale, se vuoi anche tenerne sotto controllo la crescita avendo il glicine una crescita invasiva ed un apparato radicale che diventa importante nel tempo.

Se, oltre a questo, la pianta riceve la luce da un punto più alto rispetto a dove è posizionata, allora tenderà ad allungarsi verso l’alto.

Crea un sostegno di appoggio

Il glicine è un arrampicatore naturale, si aggrapperà a qualsiasi cosa pur di svettare verso l’alto e raggiunger la luce.

Puoi addossare il vaso da terra ad una parete e ricorrere a ganci specifici ai quali assecondare i rami allungati e dare una specifica direzione agli stessi.

Sostegno spesso prediletto è la canna di bambù, ai quali allacciare solo gli steli via via che i rami crescono.

Puoi ricorrere ad una classica spalliera graticolata o realizzata con bambù malleabili. La spalliera consente l’estensione della chioma della pianta di limone su una superficie anche molto piccola, con crescita piatta e verticale.

Come modellare e controllare la crescita

Molte viti legnose possono essere potate anche in inverno, come il glicine. Quest’ultimo ha la tendenza a crescere in modo incontrollato, quindi in realtà beneficia della potatura due volte l’anno, una volta dopo la fioritura e di nuovo in inverno.

A gennaio si può potare il glicine tagliando i rami laterali che spuntano dal tronco principale. Tagliali a soli tre o cinque boccioli per favorire la crescita di più fiori.

Questo è anche un buon momento per rimuovere i rami che sono affollati o semplicemente crescono dove non li vuoi.

Correggi gli eccessi di azoto nel terriccio

Potrebbe essere possibile identificare visivamente la presenza di alti livelli di azoto nel terreno.

Quando l’azoto è presente in una dose massiccia nel terreno le piante reindirizzano gran parte della loro energia nella produzione di fogliame. Infatti, la produzione incontrollata di foglie è immediata e allo stesso tempo controproducente.

Una chioma abbondante è soffocante per la pianta stessa, ed alimenta una crescita incontrollata del glicine.

L’eccesso di azoto del suolo si traduce in più foglie verdi ma meno fiori e quindi meno semi, ostacolando la riproduzione della pianta.

 Tra quegli elementi che possono assorbire l’azoto vi sono le piante stesse ed alcune ne sono davvero ghiotte: molte piante sono quelle degli ortaggi come pomodori, cavoli, spinaci.

Il loro assorbimento corregge lentamente e naturalmente la quantità di azoto e l’anno successivo potrà essere utilizzato senza che l’azoto sia dannoso.

Per estrarre l’azoto in eccesso, applico uno strato di pacciame composto da corteccia.

I legni di scarto costituiscono il pacciame più conveniente in questi casi perché assorbe molto azoto mentre si decompone.


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Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.