La coda di scimmia, con i suoi lunghi fusti ricadenti ricoperti di spine bianche e soffici, è tra i cactus ornamentali più amati per l’aspetto scenografico.
Spesso viene coltivata in vasi sospesi, dove i rami pendono come morbide trecce argentate. Ma chi la possiede da anni lo sa: ottenere la fioritura è tutt’altro che semplice.
I fiori, allungati e di un rosso acceso, sono spettacolari, ma compaiono solo se la pianta trova le condizioni ideali, quelle che imitano il suo habitat naturale sulle Ande boliviane.
COSA SCOPRIRAI
Capire perché non fiorisce
La prima cosa da sapere è che la coda di scimmia non fiorisce da giovane. Ci vogliono anni perché i fusti raggiungano la maturità necessaria, spesso superando il metro di lunghezza.
Ma l’età da sola non basta: se la pianta cresce rigogliosa ma resta sterile, significa che manca uno degli stimoli fondamentali, e il più delle volte si tratta di luce, freddo stagionale o nutrimento mirato.
La luce come requisito
Per farla fiorire serve una quantità di luce eccezionale. Non basta una stanza luminosa: la coda di scimmia deve ricevere sole diretto per molte ore al giorno.
Nei nostri climi, questo significa metterla all’aperto da primavera a inizio autunno, in pieno sole, abituandola gradualmente per evitare scottature. In interni, anche davanti a una finestra esposta a sud, spesso la luce non è sufficiente, e la pianta cresce ma non matura abbastanza per fiorire.
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Il freddo controllato
Un dettaglio che molti trascurano è il riposo invernale. In natura la coda di scimmia affronta notti fredde, anche vicine agli 8-10 °C, e questo escursione termica stimola la formazione dei boccioli. Tenuta in casa a temperatura costante, la pianta tende a vegetare senza interruzioni e non entra mai nella fase che prepara la fioritura.
Per questo, da novembre a marzo, l’ideale è sistemarla in un luogo molto luminoso ma fresco, come una veranda non riscaldata, riducendo quasi a zero le annaffiature.
Il ruolo dell’acqua e del terreno
Anche le radici hanno un ruolo importante. Un terreno troppo compatto o sempre umido blocca la pianta e la rende incapace di accumulare le energie necessarie alla fioritura. Serve un substrato molto drenante, ricco di sabbia o pomice, che asciughi rapidamente dopo ogni annaffiatura.
Durante l’estate si può irrigare con regolarità, lasciando però asciugare bene tra un’apporto e l’altro. In inverno, invece, l’acqua va sospesa quasi del tutto: solo qualche goccia una volta al mese per evitare che i fusti si raggrinziscano eccessivamente.
Nutrire la pianta
Molti usano concimi generici per cactus, ma se l’obiettivo è la fioritura conviene scegliere un prodotto ricco di potassio e fosforo e povero di azoto. L’azoto fa crescere i fusti, ma rende la pianta “verde” e sterile; potassio e fosforo, invece, stimolano la formazione dei boccioli. Da maggio a settembre, ogni 3-4 settimane, una concimazione mirata può fare la differenza, soprattutto se alternata con apporti di microelementi come magnesio e ferro che mantengono i tessuti attivi e sani.
Anche seguendo tutte queste accortezze, la fioritura non sarà immediata: la coda di scimmia è una pianta che richiede anni di crescita costante e condizioni ottimali. Ma quando finalmente i suoi lunghi fusti si arricchiranno di fiori rossi tubolari, lo spettacolo ripagherà tutta l’attesa.