In questi giorni in cui il sole non dà tregua e il caldo sembra entrare ovunque, anche le piante più resistenti possono mostrare qualche segno di sofferenza.
Il cuore di giada, pianta succulenta tanto amata per la sua forma elegante e le sue foglie carnose a forma di cuore, non fa eccezione.
Nonostante la sua fama di pianta “facile” e resistente, in estate ha bisogno di alcune attenzioni mirate per poter affrontare il caldo senza rischi.
COSA SCOPRIRAI
Innaffiare con attenzione
Uno degli errori più comuni con il cuore di giada è pensare che, con l’aumentare delle temperature, aumenti anche il bisogno d’acqua. In realtà, questa pianta ha una straordinaria capacità di trattenere l’umidità all’interno delle sue foglie: è la sua strategia naturale per sopravvivere in ambienti aridi. Per questo motivo, troppa acqua è più pericolosa della siccità.
Il modo giusto di procedere è aspettare che il terriccio sia completamente asciutto, non solo in superficie, ma anche in profondità. Per capirlo, basta infilare un dito nella terra: se si percepisce umidità, meglio aspettare. Solo quando il terreno risulta ben secco è il momento giusto per innaffiare.
Meglio al mattino presto
Con il caldo di luglio e agosto, il momento migliore per annaffiare è sempre al mattino presto, quando la terra è ancora fresca e l’acqua può essere assorbita con calma dalle radici senza evaporare subito. Evita invece le ore centrali della giornata, quando il sole picchia forte: l’acqua a contatto con le radici calde può causare uno shock termico, mentre sulle foglie può lasciare macchie o addirittura bruciature.
Anche la sera può essere un’alternativa, ma solo se si è sicuri che l’umidità non ristagni durante la notte: il rischio, infatti, è che la frescura notturna favorisca la comparsa di muffe o marciumi se la terra resta bagnata troppo a lungo.
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Scegli il vaso giusto
Il cuore di giada ama le radici libere di respirare. È fondamentale che il vaso abbia un buon foro di drenaggio e che il terreno sia ben sciolto, leggero, con una base di sabbia o perlite per aiutare l’acqua a scorrere via rapidamente. Se l’acqua ristagna, anche solo una volta, si corre il rischio che le radici inizino a marcire. E con il caldo, la decomposizione è molto più rapida.
Un altro accorgimento semplice ma prezioso è sollevare ogni tanto il vaso e verificarne il peso: se è ancora pesante, la pianta non ha bisogno d’acqua. Se invece risulta leggero, allora può essere il momento di innaffiare.
Attenzione ai segnali delle foglie
La pianta stessa comunica se sta ricevendo troppa acqua o troppo poca. Se le foglie iniziano ad afflosciarsi o a diventare trasparenti e molli, è probabile che ci sia un eccesso d’acqua. Se invece si accartocciano o appaiono opache e secche, potrebbe essere il segnale che serve un po’ di idratazione.
Osservare con calma la pianta e imparare a leggerne i segnali è il miglior modo per prendersene cura con successo.
La regola d’oro con il cuore di giada è non avere fretta. Anche nei giorni più caldi dell’estate, questa pianta preferisce asciugare bene tra un’annaffiatura e l’altra, piuttosto che ricevere acqua con troppa frequenza.