La Nandina domestica è una di quelle piante che ti conquista senza fare rumore. La guardi in primavera, con il fogliame che spunta bronzo e rosato, e la ritrovi in autunno vestita di rosso vivo, come se avesse scelto da sola l’abito delle feste.
Non è un bambù, anche se i fusti eretti lo ricordano; non è un’agrifoglio, anche se in inverno porta bacche rosse. È una sempreverde dalle molte facce, ordinata nella forma e scenografica nei colori.
Il fogliame
Le foglie sono composte, leggere, disposte a ventaglio su steli sottili. In primavera emergono con toni rame e rosa, in estate virano al verde lucido, in autunno e inverno prendono sfumature cremisi, porpora e arancio.
Questo cambio di tonalità non è casuale: la pianta risponde alla luce e alle escursioni termiche. Più sole riceve e più decise saranno le tinte fredde; in mezz’ombra rimane più verde e le sfumature sono morbide. Le varietà nane come ‘Firepower’ e ‘Gulf Stream’ puntano tutto proprio su questa tavolozza, formando cuscini compatti ideali per vasi e bordure.
I fiori
A fine primavera la Nandina alza in alto pannocchie di piccoli fiori bianchi puntinati di giallo. Sono stelline profumate, leggere, che contrastano con il fogliame fine.
Nelle estati più generose, dopo la fioritura si formano grappoli di bacche rosse che restano a lungo sulla pianta, spesso fino all’inverno, amplificando l’effetto decorativo. Le bacche sono ornamentali: non vanno mangiate e, se hai animali curiosi, è meglio che non possano raggiungerle.
Portamento e crescita
La Nandina cresce per cannette legnose che partono dalla base e si rinnovano lentamente. Le forme classiche arrivano a 1,5–2 metri, le compatte si fermano a 40–80 cm. È una pianta ordinata, quasi architettonica, che sta bene sia in vaso sia a terra, in gruppi o come esemplare singolo vicino a un ingresso. Non allarga radici aggressive e non diventa mai disordinata se la si accompagna con una potatura semplice.
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La scelta del posto è la chiave del colore. Al sole pieno ottieni rossi intensi e fioriture più ricche; in mezz’ombra luminosa avrai una pianta sempre fresca ma con toni più verdi. Il terreno ideale è ben drenato, leggermente acido o neutro, con un po’ di sostanza organica. In vaso usa un miscuglio soffice con una parte di materiale drenante.
L’acqua va data con regolarità nel primo anno; poi la Nandina diventa sobria e sopporta brevi periodi asciutti, ma gratificala nelle estati calde con annaffiature profonde e meno frequenti: mantiene il fogliame teso e lucido.
Potatura
La Nandina non ama le “teste a siepe”. Per mantenerla compatta e colorata basta, a fine inverno, eliminare alla base uno o due fusti vecchi e, se serve, accorciare leggermente i rami troppo lunghi sopra una gemma rivolta verso l’esterno. Questo rinnovo stimola canne giovani, più cariche di foglie e di colore. Le varietà nane richiedono solo la rimozione dei fiori secchi o delle pannocchie di bacche quando hanno finito lo spettacolo.
Resistenza e clima
È più rustica di quanto sembri: tollera senza problemi il freddo moderato e regge fino a gelate attorno ai –8/–10 °C, anche meno se in posizione riparata. Il vento forte può asciugare le punte invernali: un angolo riparato vicino a un muro la protegge e intensifica i colori. In città sopporta bene smog e microclimi asciutti, un motivo in più per usarla in cortili e balconi.