Posso moltiplicare le piante grasse in acqua? Tutti i pro e i contro

La moltiplicazione in acqua delle piante grasse per alcuni molti va contro ciò che comunemente si sa su queste piante: cioè che non amano stagnare nell’acqua.

Eppure, in molti casi si ha successo con questo metodo.

In effetti, alcune persone trovano la propagazione in acqua più facile rispetto ai metodi di propagazione “convenzionali”.

Certo si aggiunge un ulteriore passaggio al procedimento prima di piantare la talea in terreno ma ti dà la possibilità di monitorare la crescita delle radici.

Vediamo allora se è possibile davvero moltiplicare le piante grasse in acqua e come fare!

Talea di gambo o di foglia?

In genere, il modo più semplice per propagare le piante grasse è attraverso le talee di gambo o di foglia.

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Nel caso della moltiplicazione in acqua si considera la talea di fusto mentre la talea di foglia in genere va direttamente in terreno.

Tuttavia c’è un modo per usare l’acqua anche per le talee di foglia: basterà usare un barattolo e posizionare della pellicola tesa a mo’ di coperchio in cui inserirai le talee di foglia delle succulente.

L’acqua nel barattolo non dovrà toccare direttamente le foglie, o marciranno.

Diversamente avviene con le talee di gambo che vengono a contatto con l’acqua. Quando propaghi le talee di gambo in acqua usa sempre più talee (3 è il numero perfetto) per aumentare la probabilità di successo.

La moltiplicazione in acqua funziona per le succulente?

La risposta è: , la propagazione in acqua funziona anche per le piante grasse.

Basterà posizionare la talea di gambo in un barattolo e coprire almeno per metà lo stelo di acqua.

Considera un periodo di circa 6 settimane per la radicazione e i gambi che non marciscono faranno spuntare nuove radici.

Ricordati di sostituire sempre l’acqua della propagazione con acqua fresca secondo necessità e le piante continuano a sopravvivere in questo modo.

Differenza tra radici d’acqua e radici da terreno

Una preoccupazione giustificata è che quando moltiplichiamo le piante con questo metodo e poi le trasferiamo nel terreno, le radici cresciute nell’acqua sono diverse dalle radici da terreno.

Dunque c’è un rischio in più per cui quando rinvasi in terreno le talee che hanno radicato in acqua, le radici acquatiche non se la caveranno bene se piantate nel terreno.

Tuttavia, non sempre si fallisce e puoi sperimentare tranquillamente senza timore a passare le talee radicate in terreno.

Circa 2-3 mesi dopo aver piantato le talee radicate nel terreno, mostrano una nuova crescita.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Adriana Capasso
Adriana Capasso
Nata a Napoli e laureata in Lettere. Convinta che prendersi cura degli esseri viventi, imparando a conoscerli sia, alla fine, prendersi cura di se stessi. Parlo delle piante, ovviamente.