Ho scoperto perché la Skimmia era sempre ammalata: c’era un problema col Terriccio

Attirato dalle sue bacche bordeaux mi sono appassionato alla coltivazione di una pianta come la skimmia che durante i mesi freddi colora i miei vasi.

Ma la mia passione si limitava ad un fattore estetico e da principiante ho completamente ignorato quanto la pianta richiedesse per star bene ed essere sempre bella.

Poi ho capito di che tipo di negligenza si trattava da parte mia cominciando a conoscere la pianta.

Ignoravo che fosse una pianta acidofila

Ho dovuto constatare che fosse una pianta acidofila. Quando parliamo di acidità facciamo riferimento alla natura chimica del suolo.

Questa caratteristica e la sua variazione condiziona la solubilità dei Sali presenti nel terreno.

In pratica alcune componenti si disciolgono nel terreno solo se c’è una composizione acida o basica.

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Il calcio e il magnesio, ad esempio, si sciolgono solo in soluzioni basiche, il ferro il manganese e il rame sono in quelle acide, che è proprio il caso della nostra pianta, che richiede la presenza di materiali ferrosi.

Utilizzavo sempre acqua calcarea

Poiché la skimmia  prospera in un terriccio con un pH acido quindi capito che si trattava di una pianta acidofila necessitava di alcune soprattutto in merito all’acqua per innaffiarla.

Innanzitutto, ho imparato che non prospera se utilizzi un’acqua particolarmente calcarea, perché in questo modo il terriccio si impregna di una grande quantità di calcio e questo non fa altro che innalzare il pH rendendolo non più acido ma con picchi basici.

Quindi sarebbe meglio che non utilizzassi la comune acqua del rubinetto. Io quando la uso provo ad ammorbidirla, asciandola decantare per una notte oppure utilizzandola dopo averla bollita.

Utilizzavo concime generico

Anche se solo per un periodo di tempo limitato, almeno una volta all’anno, per qualche mese, utilizzavo un fertilizzante generico.

Questo non solo per nutrire il terriccio ma per vederla ricoperta di bacche.

Ignorando la sua esigenza di acidità commettevo un grosso errore fornendo concimi generici che alteravano il pH del terriccio.

Ho imparato che deve essere specifico per una pianta acidofila, o potresti combinare un pasticcio e arrecare danno alla pianta, non volendo.

Prima di ricorrere a fertilizzanti da banco, ti puoi servire di diverse miscele fai da te che fanno proprio al caso di piante acidofile, come fertilizzanti realizzati con fondi di caffè.

Qualora utilizzassi fertilizzanti liquidi da banco, ricorda di diluirli con acqua sempre ben oltre le dosi consigliate, evitando di arrecare danni alle radici.

A tal proposito io ho rimediato con Compo che ha realizzato una miscela specifica per quelle piante acidofile per eccellenza.

La composizione non modifica il terriccio ma lascia inalterata la composizione chimica consentendo il massimo assorbimento da parte delle piante coinvolte dei nutrienti.

Il Concime minerale liquido è arricchito con ferro, dal dosaggio facile e dalla cadenza specifica rispetto alla somministrazione in base al periodo dell’anno.

Utilizzavo terriccio universale al rinvaso

In vista di innaffiature che possono impoverire il terriccio e della sua necessità di componenti acide è necessario sostituire spesso il terriccio con uno sempre ricco di elementi acidi.

Quando dico spesso, intendo che almeno due volte l’anno. Ma occhio al tipo di terriccio: devi scegliere  terriccio apposito per piante acidofile.

Vene sono diversi in commercio pronti all’uso.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.