Come allontanare il coleottero giapponese che sta rovinando piante e fiori

Chi coltiva fiori o alberi da frutto sa bene quanto possano essere vulnerabili alcune piante, specialmente durante la bella stagione. E tra i nemici più ostinati che si possono incontrare nel proprio giardino o balcone, nell’ultimo periodo, in alcune zone, è arrivato lui: il coleottero giapponese, la Popillia Japonica. Si tratta di un insetto dall’aspetto inconfondibile, con corpo metallico verde e ali color rame, che può sembrare quasi decorativo… finché non inizia a fare danni!

Questo coleottero è originario dell’Asia ma da diversi anni si è diffuso anche in Europa, e lo stiamo trovando anche in Italia, soprattutto al Nord. È ghiotto di foglie, fiori e frutti, ed è facile da vedere all’opera su piante ornamentali come rose, ibischi, malvoni, ma anche su alberi da frutto come meli, peri, susini e ciliegi. Gli adulti si nutrono delle parti verdi della pianta lasciando un reticolo scheletrico sulle foglie, mentre le larve, che vivono nel terreno, si cibano delle radici, rendendo l’intera pianta debole e vulnerabile. Un’invasione di questi insetti può compromettere seriamente la salute del tuo giardino, ed è proprio per questo che è utile sapere come tenerli lontani!

Trappole fai-da-te senza sostanze chimiche

Fortunatamente, non serve ricorrere subito a prodotti aggressivi per affrontare il problema. Esistono delle trappole casalinghe, semplici da preparare, che possono rivelarsi molto utili per catturare o scoraggiare questi ospiti voraci. Il principio è attirare i coleotteri in un punto preciso con odori e colori che li incuriosiscono, per poi intrappolarli in modo efficace e sicuro per le altre piante.

Una delle trappole più semplici è quella a base di acqua, zucchero e lievito. Basta prendere una bottiglia di plastica e tagliare via la parte superiore (il collo); all’interno si versa una miscela composta da mezzo litro d’acqua, due cucchiai di zucchero e una punta di lievito secco. L’odore fermentato attira i coleotteri, che cadono nella bottiglia senza riuscire più a risalire. Posizionare queste trappole lontano dalle piante più vulnerabili aiuta a distogliere l’attenzione degli insetti dalle foglie e dai boccioli.

Un altro metodo è utilizzare una trappola a imbuto con una busta appesa sotto: in questo caso si sfruttano esche odorose (come fette di frutta molto matura, o bucce di banana lasciate fermentare) per attirare i coleotteri che, una volta entrati, non riescono più a uscire e rimangono intrappolati.

Dove posizionare le trappole

Il posizionamento è fondamentale. Se metti le trappole troppo vicino alle piante, rischi di attirare i coleotteri proprio lì dove non vuoi; meglio quindi sistemarle ai bordi del giardino o del balcone, lontano dalle zone che vuoi proteggere. Inoltre, è utile piazzarle nel tardo pomeriggio, quando gli adulti iniziano ad essere più attivi.

Le trappole vanno controllate regolarmente: svuotale quando iniziano a riempirsi e rinnova la miscela ogni 3-4 giorni, soprattutto nei periodi più caldi. È un metodo semplice, a basso costo, e molto più ecologico rispetto a molti trattamenti insetticidi.

Sono sempre felice di aiutarti ad avere finalmente il "Pollice Verde". Se vuoi ricevere i miei consigli posso inviarteli ogni giorno direttamente su WHATSAPP! Contattami qui e salva il mio numero in rubrica! Ti aspetto!

Come prevenire l’infestazione del coleottero giapponese

Oltre alle trappole, esistono alcune strategie per rendere il giardino meno attraente a questi insetti. Una delle più efficaci è evitare irrigazioni abbondanti in estate: l’umidità del terreno favorisce la sopravvivenza delle larve nel sottosuolo. Anche mantenere il prato corto e ben arieggiato aiuta a disturbare lo sviluppo delle larve.

Inoltre, puoi piantare alcune varietà poco amate dai coleotteri, come gerani e begonie, in prossimità delle aree più vulnerabili: non le attaccano volentieri e possono fungere quindi da barriera.

Un ultimo consiglio: controlla spesso le foglie delle piante, soprattutto tra giugno e agosto. Rimuovere manualmente i primi coleotteri che si presentano può aiutare a evitare che chiamino “rinforzi”, dato che questi insetti tendono a richiamarsi a vicenda con segnali chimici.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giulia F.
Giulia F.
Quando non sto digitando al computer, probabilmente mi troverete nel mio giardino personale, intenta a parlare con le mie piante—sì, è una cosa vera, aiuta la crescita! Mi sono innamorata del giardinaggio fin da piccola, grazie a mia nonna che mi ha trasmesso l'amore per la terra e le mani sporche di fango. Sì, sono quel tipo di persona che sente il bisogno di toccare le piante quando passeggia in un vivaio o in un giardino pubblico. Non posso farci niente, è più forte di me!