Cimare i fiori appassiti del Ciclamino è un gesto da imparare per raddoppiare la fioritura futura

Chi ha un ciclamino sul balcone o in casa nota spesso che all’inizio fiorisce come un’esplosione, poi piano piano qualche fiore si piega, ingiallisce e la pianta sembra “rallentare”.

È proprio in quel momento che entra in gioco il gesto molto importante per mantenerlo in forma: togliere i fiori appassiti nel modo giusto. Non è solo una questione estetica — è un’operazione che stimola la pianta a rifiorire, letteralmente a raddoppiare la sua energia per produrre nuovi boccioli.

Un ciclamino pulito è un ciclamino che continua a vivere e fiorire, anche nei mesi più freddi.

Perché togliere i fiori secchi

Il ciclamino, quando un fiore appassisce, non smette di nutrirlo. La pianta continua a inviare linfa al peduncolo, come se quel fiore dovesse ancora maturare. In natura questo ha un senso, perché serve a portare a termine il seme; in vaso però diventa un ostacolo.

Tutta l’energia che potrebbe servire a produrre nuovi boccioli viene sprecata in quella parte ormai finita. Tagliando i fiori appassiti, si dà un segnale diretto alla pianta: “non serve più alimentare quello stelo, investi sulle nuove gemme”.

Nel giro di pochi giorni la differenza si vede: il fogliame diventa più teso, i boccioli nascosti alla base si gonfiano e il ritmo della fioritura riparte.

Il momento giusto

Il periodo ideale per “pulire” il ciclamino è continuativo, non una volta ogni tanto. Appena un fiore comincia a piegare il gambo o a perdere colore, è il momento giusto per intervenire. Non bisogna aspettare che secchi del tutto, perché in quella fase la pianta sta già trasferendo nutrienti. Meglio controllare ogni due o tre giorni, nelle ore più fresche, e fare una manutenzione delicata ma costante.

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In autunno e inizio inverno, quando la pianta è nel pieno della fioritura, questa piccola attenzione cambia completamente il risultato: al posto di un gruppo di fiori che invecchiano insieme, si ottiene un ricambio continuo, quasi un effetto “perenne”.

Come eliminare i fiori appassiti

Il segreto è non tagliare. Il fiore del ciclamino va tolto alla base, ruotando delicatamente lo stelo tra le dita fino a sentire un piccolo cedimento. In questo modo si evita di lasciare residui che potrebbero marcire nel punto di attacco. Se si usa una forbice, invece, il rischio è di tagliare troppo in alto e lasciare un piccolo moncone che trattiene umidità.

La parte da afferrare è quella più bassa del gambo, dove il peduncolo emerge tra le foglie. Basta un colpo secco e deciso con una leggera torsione, mai tirando verso l’alto, per evitare di danneggiare i nuovi germogli che si formano proprio lì vicino.

Dopo aver rimosso tutti i fiori sfioriti, è buona abitudine controllare il centro della pianta: spesso si accumulano resti di petali o steli secchi che, se lasciati, favoriscono muffe e ristagni che potrebbero far marcire il ciclamino. Una piccola pulizia manuale, senza scavare troppo nel cuore del ciclamino, aiuta a mantenere la base asciutta e sana.

I segnali che il ciclamino sta rispondendo

Dopo pochi giorni dalla pulizia, il ciclamino inizia a rilasciare nuovi boccioli. Li riconosci come piccole punte tonde che emergono tra le foglie. In quella fase è bene non cambiare posizione o luce, ma continuare con le annaffiature moderate e il terreno leggermente fresco. Se tutto procede, nel giro di una settimana i nuovi fiori iniziano ad aprirsi e la pianta torna compatta e piena come nelle prime settimane d’autunno.

Questo vale sia per i ciclamini classici, con i fiori rivolti verso l’alto, sia per le varietà più moderne, come il Ciclamino Petticoat, che porta i suoi fiori a campanella rivolti verso il basso. Nel Petticoat la pulizia è ancora più importante: i fiori appassiti tendono a nascondersi sotto la chioma e, se non vengono rimossi, mantengono il terreno troppo umido favorendo la formazione di muffe.

Pulire regolarmente il ciclamino non significa solo mantenerlo bello, ma allungargli la vita attiva. Una pianta seguita in questo modo può fiorire fino a tardo inverno, senza periodi “vuoti”. Inoltre, questo piccolo gesto previene i marciumi, riduce l’umidità stagnante e permette di gestire meglio l’irrigazione, perché il terreno asciuga in modo uniforme.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".