Come innaffiare il ciclamino ed evitare la muffa?

Una pianta che è la regina dell’inverno!

Parliamo del ciclamino che, con la sua fioritura invernale, colora le nostre case e i nostri balconi, non necessitando di particolari cure per crescere sano e rigoglioso.

Molto diffuso nella zona mediterranea, il ciclamino può essere trovato, soprattutto in vaso, in diverse varietà.

In generale, però, ha bisogno di essere innaffiato nel modo e nella quantità giusta, altrimenti può andare incontro a malattie e allo sviluppo di muffe.

Che brutto avere un ciclamino ammuffito! Scopriamo insieme come innaffiarlo in modo corretto, quali sono le conseguenze di un’eccessiva umidità e i rimedi.

Vediamo insieme quali sono i modi migliori per imparare a innaffiare al meglio il vostro ciclamino per non avere la muffa!

Innaffiatura classica

Nulla vi vieta di innaffiare il vostro ciclamino nel modo classico, ossia con un innaffiatoio o semplicemente versando dell’acqua nel terreno.

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Se, però, scegliete questo metodo, dovete fare attenzione a non bagnare foglie e fiori.

Gocce d’acqua che ristagnano sulla chioma, infatti, possono aumentare il tasso di umidità della pianta e comprometterne la salute.

Innaffiatura per immersione

Il metodo migliore per innaffiare il vostro ciclamino in vaso evitando lo sviluppo di muffe è quello dell’immersione.

Farlo è semplicissimo!

Riempite una bacinella d’acqua e immergeteci il vaso di ciclamino quasi fino all’orlo.

Lasciatelo così per qualche minuto, poi estraetelo e lasciatelo sgocciolare per almeno 30 minuti.

Poi, rimettete il ciclamino sul suo sottovaso.

In questo modo, infatti, la vostra pianta avrà assorbito solo la quantità d’acqua di cui aveva bisogno.

Inoltre, eviterete di bagnare foglie e fiori, alterando lo stato di umidità della pianta.

Quando innaffiare i ciclamini?

I ciclamini normalmente hanno bisogno di molta acqua, soprattutto durante la fioritura che si ha nel periodo invernale.

L’ideale, in questo periodo, è innaffiarla ogni tre giorni. In realtà, però, a seconda della varietà e delle dimensioni, ogni ciclamino ha il proprio fabbisogno.

Perciò, per capire quando è meglio innaffiare, osservate lo stato del terreno: quando questo non appare più umido, ma inizia a sembrare secco, è il momento di innaffiare la vostra pianta.

Nei mesi caldi, il ciclamino di solito entra in uno stato di riposo vegetativo, in cui ha bisogno di pochissima acqua.

Quale sottovaso scegliere?

Importantissimo è controllare regolarmente lo stato dei sottovasi dei vostri ciclamini!

Troppa acqua, infatti, potrebbe alterare il tasso di umidità della pianta e favorire malattie o la marcescenza delle radici.

Quando innaffiate, quindi, e nelle ore successive, controllate sempre che non finisca troppa acqua nei sottovasi.

In inverno, però, se portate il vostro ciclamino in casa, potete aggiungere un po’ d’acqua nei sottovasi per temperare le temperature più alte che ci sono all’interno.

In alternativa, potete nebulizzare un po’ d’acqua sulla chioma del ciclamino, facendo attenzione a non bagnarle troppo.

Malattie, funghi e muffe

Attenzione alle cattive innaffiature. Tra le conseguenze ci sono malattie difficili da sconfiggere.

Botrite

Molto pericolosa per il ciclamino è la botrite.

Si tratta di un fungo, conosciuto anche come muffa grigia, perché la parte più interna della pianta colpita appare coperta da una muffa grigiastra.

Pian piano, la pianta inizia a marcire fino ad arrivare in molti casi alla morte.

A favorire lo sviluppo della botrite sono eccessive innaffiature, foglie o fiori che si bagnano o acqua nei sottovasi.

Tutti elementi che favoriscono un aumento del tasso di umidità.

Importante per la prevenzione è anche l’eliminazione di foglie e fiori ormai secchi.

Oidio

Un’altra malattia molto comune per i ciclamini è l’oidio, conosciuto anche come mal bianco.

Si tratta di una malattia causata da un fungo che produce una muffa bianca e a macchie.

Queste macchie biancastre appaiono sulle foglie, arrivando nei casi più gravi quasi a coprirle interamente.

Anche l’oidio è favorito dall’umidità della pianta ed è quindi necessario rispettare una corretta innaffiatura per prevenirlo.

In particolare vanno evitati i cambi bruschi di tassi di umidità e temperature.

Per combatterlo, avete a disposizione diverse armi naturali!

Molto utile è l’utilizzo dell’aceto bianco, diluito in acqua, che può essere spruzzato sulle parti più colpite della pianta.

In alternativa, potete utilizzare l’equiseto.


Photo Credits:

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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".