Mettere a dimora i ciclamini in un’aiuola è il modo migliore per trasformare un angolo del giardino in un tappeto vivo per tutto l’autunno e l’inverno. Il segreto non è “piantarli e basta”, ma preparare bene il terreno, rispettare la profondità del tubero e gestire l’acqua con precisione.
Osserva la tua aiuola nell’arco della giornata. I ciclamini rendono di più con luce del mattino e ombra luminosa nel pomeriggio; davanti a un muro esposto a est o nord-est stanno alla perfezione.
Evita conche dove l’acqua ristagna dopo la pioggia: in inverno è la prima causa di marciumi. Scegli un giorno fresco e asciutto, con terreno lavorabile ma non bagnato: se la terra si appiccica alla vanga, aspetta.
COSA SCOPRIRAI
Prepara il letto di impianto
Scava e smuovi i primi 25–30 cm di suolo. I ciclamini vogliono una terra soffice, drenante e ricca ma non pesante. Se il tuo terreno è argilloso, incorpora sabbia grossolana o pomice e un secchio di compost maturo ogni mezzo metro quadrato; se è sabbioso, aggiungi compost e una piccola quota di terriccio universale per trattenere l’umidità. La prova è semplice: prendi una manciata, deve sbriciolarsi e non fare palla.
Organizza distanze e livelli
Traccia a terra i punti d’impianto: 20–25 cm tra una pianta e l’altra sono l’ideale per far respirare le chiome e limitare la botrite nelle settimane umide. Se l’aiuola è piatta, crea un leggero dosso alto 2–3 cm dove poggerà ogni pianta: è un trucco che aiuta l’acqua a defluire dal colletto.
Appoggia il ciclamino su un lato, comprimi leggermente il vasetto e sfila la zolla intera. Non sbriciolare il pane: basta graffiare appena con le dita la superficie laterale per rompere la “memoria” del vaso e invitare le radici a uscire. Se vedi radici scure e vischiose, è segno di eccesso d’acqua: elimina solo le parti marce con forbici pulite e lascia asciugare la zolla all’aria per dieci minuti prima di piantare.
La profondità corretta
Prepara una buca poco più larga della zolla. Il tubero/bulbo del ciclamino deve restare a filo del suolo, con il colletto leggermente emergente (anche 5–8 mm) per non far ristagnare l’acqua attorno ai piccioli. Se interri troppo, il cuore marcisce; se lasci troppo fuori, asciuga troppo in fretta. Posiziona la pianta, riempi gli spazi con il terreno preparato e compatta con due dita attorno al colletto, senza schiacciare la zolla.
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Prima bagnatura di assestamento
L’irrigazione iniziale serve solo a mettere in contatto terra e radici. Versa acqua a bordo zolla, mai nel cuore della pianta, fino a quando il terreno si assesta e non vedi pozzette. Se l’aiuola tende a compattarsi, spezza la bagnatura in due giri a distanza di cinque minuti: entra meglio e non affoga il colletto.
Per i primi 7–10 giorni, tieni il suolo uniformemente umido, non zuppo. Se arrivano piogge fredde e battenti, stendi la sera un velo di tessuto non tessuto su archetti bassi e rimuovilo al mattino: eviti schizzi di fango sulle foglie e abbassi il rischio di muffe. Nelle zone molto ventose, un frangivento laterale improvvisato con rete ombreggiante aiuta i fiori a non spezzarsi.
Manutenzione dell’aiuola
Ogni pochi giorni passa e togli i fiori sfioriti tirando il peduncolo con un giro secco dal punto di inserzione: così non resta un moncone che marcisce. Se compare una foglia gialla alla base, eliminala: più aria al cuore significa meno botrite. Quando le piante hanno attecchito (di solito dopo 2–3 settimane), passa a un regime di bagnature solo quando il terreno asciuga nei primi 3–4 cm. In fasi di crescita, un nutrimento leggero e bilanciato a dose ridotta ogni 15–20 giorni mantiene la fioritura, ma sospendilo con freddo intenso.
Errori da evitare
Il ristagno è il nemico principale: se vedi che l’acqua fatica a scendere, apri con la paletta piccole fessure radiali attorno alla zolla per arieggiare e spolvera pomice fine in superficie. Non coprire mai il colletto con pacciamatura; pacciama attorno, lasciando un anello libero di 5–6 cm. Evita anche il pieno sole di mezzogiorno in giornate limpide: nelle esposizioni a sud crea ombra mobile con una cassetta o un pannello nelle ore più dure finché le piante non si assestano.
