Ogni tanto capita di vedere chiazze bianche sulle foglie dell’albero di giada: a volte sono semplici residui di calcare o polvere, altre sono cocciniglie ben insediate.
La differenza è enorme perché una si lava via in un attimo, l’altra si ripresenta e indebolisce la pianta. Per venirne a capo serve un piccolo percorso diagnostico e una cura mirata, tutta naturale, che parte dall’osservazione e finisce con una routine di prevenzione.
Il primo indizio lo dà l’aspetto. Le macchie da calcare o polvere sono piatte, irregolari, non hanno volume e cambiano subito se passi un dito umido.
La cocciniglia invece si presenta come piccoli batuffoli cotonosi o scudetti cerosi ben ancorati lungo nervature, piccioli e internodi. Quando tocchi, il batuffolo si sposta a pezzi e lascia una sensazione appiccicosa: è la melata, zucchero che attira formiche e favorisce fumaggine nera. Se annusi vicino alle colonie più fitte, l’odore è lievemente dolciastro e stantio: è un segnale classico.
COSA SCOPRIRAI
La prova dell’acqua
Prima di curare, fai un test. Con uno spruzzino di acqua tiepida e una goccia di sapone di Marsiglia sciolto, lava solo una foglia: se lo sporco svanisce senza opporre resistenza e non rimane traccia, era calcare o polvere. Se invece restano puntini duri che si staccano solo raspando con l’unghia o un cotton-fioc, è cocciniglia. Questo passaggio ti evita trattamenti inutili e ti dice quanto devi essere deciso nella pulizia.
Isolare e ripulire
Quando confermi la cocciniglia, sposta la pianta lontano dalle altre per una settimana. Appoggiala su un piano che si pulisce facilmente e prepara il kit: panno in microfibra, cotton-fioc, una soluzione data da acqua tiepida e sapone di Marsiglia (un cucchiaino in mezzo litro), e un po’ di alcol alimentare o isopropilico.
Parti sempre dal metodo più dolce: inumidisci il panno nella soluzione saponosa e strofina la pagina superiore e inferiore delle foglie, i piccioli, le biforcazioni dei rami. Sulle colonie ben visibili, tampona con il cotton-fioc appena inumidito di alcol e rotola via l’insetto; l’alcol scioglie la protezione cerosa e lo rende vulnerabile. Lavora con calma, senza bagnare a fiumi: l’obiettivo è rimuovere più che annegarli.
Sono sempre felice di aiutarti ad avere finalmente il "Pollice Verde". Se vuoi ricevere i miei consigli posso inviarteli ogni giorno direttamente su WHATSAPP! Contattami qui e salva il mio numero in rubrica! Ti aspetto!
Controllo a 7 e 21 giorni
Segna due appuntamenti. Dopo 7 giorni rifai una ispezione lenta: guardi le biforcazioni, sollevi le foglie, passi il dito su eventuali puntini. Rimuovi i superstiti e ripeti lo spray di neem. A 21 giorni controlli di nuovo: se trovi solo sporadiche tracce, sei in chiusura; se invece ricompaiono gruppetti, riparti dalla doccia e dalla pulizia meccanica. È normale: le uova sfalsate richiedono pazienza, non forza.
Quando non è cocciniglia
Se le macchie bianche sono aloni che compaiono dopo ogni bagnatura dall’alto, probabilmente è calcare: passa un panno con acqua piovana o demineralizzata e spariscono.
Se la patina è farinosa e si allarga a chiazze sulla superficie, può essere oidio: allora la prova del cotton-fioc con alcol non stacca “scudetti”, e ti servirà un intervento diverso (bicarbonato o prodotti specifici).
Se vedi nero fuligginoso che viene via strofinando, è fumaggine cresciuta sulla melata: la cura è comunque togliere la causa, cioè la cocciniglia o altri insetti succhiatori.
