Il metodo TAIP per avere un Ciclamino maestoso

Con le temperature più basse, le nostre piante da interno e da esterno cambiano colore: alcune perdono i loro fiori andando in riposo vegetativo, altre invece entrano nella loro fase di maggior splendore.

Tra queste ultime c’è sicuramente il Ciclamino, la pianta decorativa in vaso che, più di ogni altra, può dare un tocco di colore alle nostre case nei mesi freddi.

Per averlo sempre al meglio, in salute e maestoso, molti vivaisti consigliano il metodo TAIP ossia un metodo che tiene conto dei Temperatura, Ambiente, Innaffiatura, Potatura.

Una vera e propria guida di coltivazione con cui è impossibile sbagliare. Provare per credere!

Temperatura

La prima cosa da chiedersi quando ci si approccia alla cura del ciclamino è qual è la temperatura giusta cui esporlo.

Importante è ricordare che il ciclamino dà il meglio di sé, in termini di fioritura, quando le temperature sono comprese tra i 13 e i 17 °C. Insomma, il ciclamino prospera al fresco, ma non al freddo.

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Per questo, è importante che la pianta, nei mesi freddi, non sia sottoposta a temperature costantemente inferiori ai 10 °C a meno che non si voglia interrompere la fioritura.

Ambiente

Veniamo ora a un altro importante dilemma, ossia quello relativo a dove mettere la nostra pianta.

Proprio per quello che abbiamo appena detto, ossia che il ciclamino fiorisce a una temperatura fresca ma non fredda, nei mesi freddi conviene sempre tenere la pianta all’interno, a meno che l’autunno non sia abbastanza tiepido.

Il luogo ideale deve tener conto anche delle giuste condizioni di luminosità: la luce deve essere indiretta, ma comunque abbastanza costante, per far sì che la pianta resti in salute e fiorita.

Per questo, è possibile posizionare il ciclamino sul davanzale di una finestra con vetro opacizzato o coperto da tendina filtrante oppure su un tavolino o una mensola non troppo lontana da una fonte di luce naturale non diretta.

Innaffiatura

Essenziale è poi capire bene di quanta acqua abbia bisogno il ciclamino.

Ovviamente le esigenze di acqua variano anche in base alle temperature che, se più alte, determinano una maggior sete della pianta.

In generale, per evitare di sbagliare, si può ricorrere al tocco del terreno. Tastare il terreno può, infatti, farci capire quando innaffiare e quando attendere ancora.

Se il terreno è asciutto o quasi secco, è il momento di innaffiare. Se, invece, è ancora bello umido, rimandiamo l’innaffiatura.

Inoltre, ricordiamo sempre di innaffiare questa pianta in modo corretto, che può cambiare in base alle esigenze o ai periodi dell’anno. Per non sbagliare, è possibile innaffiare dall’alto evitando, però, di bagnare troppo le foglie.

Potatura

Veniamo adesso alla potatura del ciclamino che consiste in un’operazione molto semplice.

I fiori e le foglie secche vanno, infatti, eliminate dalla pianta di volta in volta così che non aumenti il rischio di marciume o infezioni varie.

Rimuovere i fiori secchi è anche un modo per prolungare la fioritura in quanto si lascia spazio per la comparsa di nuovi boccioli.

Altri metodi per prolungare o aumentare la fioritura sono spiegati in questo video:

Alla fine dell’inverno o all’inizio dell’autunno è possibile, poi, potare la pianta rimuovendo quei rametti e quelle foglie che danno alla chioma una forma troppo disordinata o asimmetrica.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".