Cosa fare quando lo stelo dell’orchidea ingiallisce e secca

Chi coltiva un’orchidea Phalaenopsis si affeziona subito al suo stelo fiorale, perché da lì spuntano i boccioli che trasformano la pianta in uno spettacolo di colori.

È quindi naturale preoccuparsi quando, dopo la fioritura, lo stelo comincia a cambiare colore: prima diventa giallastro, poi marroncino, fino a seccare completamente.

La prima reazione è spesso quella di pensare che ci sia un problema grave, ma in realtà questo processo ha un significato preciso e non sempre negativo.

Perché lo stelo ingiallisce

Lo stelo dell’orchidea non è eterno: ha un ciclo legato alla fioritura. Quando i fiori cadono e la pianta decide di non produrre nuovi boccioli sullo stesso stelo, inizia a ritirare i nutrienti da quel tessuto per conservarli nelle foglie e nelle radici.

L’ingiallimento, quindi, è il segnale che lo stelo non ha più funzione attiva. Non è un problema di salute, ma una scelta della pianta per risparmiare energie e prepararsi alla stagione successiva.

Cosa fare se lo stelo è solo parzialmente giallo

Capita che lo stelo non secchi tutto insieme: a volte la parte superiore ingiallisce, mentre la base resta verde e ancora vitale. In questi casi si può scegliere di non tagliarlo subito, perché è possibile che dalla parte ancora verde nascano nuovi rami secondari o piccoli boccioli. È una sorta di “seconda chance” che l’orchidea si concede, anche se di solito i fiori successivi sono meno numerosi e più piccoli.

Quando tagliare lo stelo secco

Se invece lo stelo è completamente ingiallito e secco fino alla base, non ha più alcuna funzione. A questo punto la cosa migliore è tagliarlo con forbici sterilizzate, recidendo qualche centimetro sopra il colletto della pianta. Questo gesto evita che il tessuto morto diventi un punto di ingresso per funghi o batteri e permette all’orchidea di concentrare tutte le energie nelle radici e nelle foglie, da cui nascerà un nuovo stelo nei mesi successivi.

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L’importanza del periodo

Il momento in cui lo stelo secca coincide spesso con la fine dell’estate o l’inizio dell’autunno. È la fase in cui la pianta entra in una sorta di pausa vegetativa. In questa fase non bisogna forzarla a rifiorire, ma accompagnarla con annaffiature regolari e una concimazione leggera, così che accumuli energie per ripartire con vigore.

Con le giuste condizioni di luce e temperatura, un nuovo stelo può spuntare già in inverno, pronto a regalare un’altra fioritura.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giulia F.
Giulia F.
Quando non sto digitando al computer, probabilmente mi troverete nel mio giardino personale, intenta a parlare con le mie piante—sì, è una cosa vera, aiuta la crescita! Mi sono innamorata del giardinaggio fin da piccola, grazie a mia nonna che mi ha trasmesso l'amore per la terra e le mani sporche di fango. Sì, sono quel tipo di persona che sente il bisogno di toccare le piante quando passeggia in un vivaio o in un giardino pubblico. Non posso farci niente, è più forte di me!