A fine autunno la Tradescantia Nanouk cambia ritmo. I rami che in primavera erano compatti e colorati iniziano ad allungarsi, qualche internodo si svuota, le foglie alla base ingialliscono o si diradano, e la pianta assume quell’aria un po’ spettinata che conosci bene.
È proprio questo il momento giusto per intervenire con una potatura mirata, non solo per accorciarla, ma per impostare la pianta in modo che entri nell’inverno in forma, pronta a ripartire densa e rigogliosa alla prossima stagione.
In questo periodo dell’anno la luce diminuisce e la Nanouk, istintivamente, tende a allungare gli steli verso la fonte luminosa, perdendo compattezza. Se la lasci andare, rischi di ritrovarti in inverno con rami lunghi, poco fogliati nella parte interna e con le punte colorate solo in cima. La potatura di fine autunno serve a due cose: ridare forma alla chioma e, allo stesso tempo, stimolare la ramificazione laterale. Ogni taglio, se fatto nel punto giusto, costringerà la pianta a emettere nuovi germogli dai nodi sottostanti, rendendola più fitta e ordinata.
In più, una pianta leggermente ridotta sopporta meglio le condizioni invernali: meno massa da sostenere, meno parti deboli o già mezze compromesse, più energie concentrate su steli sani.
COSA SCOPRIRAI
Preparare la pianta e gli attrezzi
Prima di iniziare a tagliare, serve uno sguardo d’insieme. Appoggia il vaso su un piano comodo e osserva da tutti i lati la tua Nanouk. Individua gli steli più lunghi, quelli svuotati alla base o con foglie scolorite, e quelli che escono completamente dalla forma generale. Sono questi i primi candidati alla potatura.
Gli strumenti devono essere adatti al lavoro delicato: forbici piccole o una cesoia ben affilata vanno benissimo, ma devono essere pulite e disinfettate, ad esempio con un po’ di alcool. Questo passaggio è fondamentale per evitare di introdurre funghi o batteri nei punti di taglio, soprattutto in questa stagione in cui l’aria è più stagnante e la pianta asciuga più lentamente.
Dove tagliare
La Tradescantia Nanouk ha una struttura modulate a nodi: ogni nodo può emettere foglie e nuove ramificazioni. Per sfruttare questa caratteristica, il taglio non va mai fatto “a caso” nel mezzo del fusto, ma poco sopra un nodo che porti già una coppia di foglie sane.
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Se hai uno stelo molto lungo, con le foglie solo in punta e parecchio “vuoto” verso il vaso, puoi accorciarlo decidendo a che altezza vuoi che si infittisca. Individua un nodo con foglie belle, compatte, e taglia un centimetro sopra. Dal nodo immediatamente sotto il taglio, nelle settimane successive, vedrai comparire una o più nuove gemme laterali: è qui che la pianta comincerà a riempirsi.
Gli steli molto vecchi, con base legnosa o molle, si possono invece rimuovere quasi alla partenza, lasciando comunque qualche centimetro di fusto per non intaccare il colletto. In questo modo elimini le parti che difficilmente tornerebbero belle e crei spazio alla nuova vegetazione.
Gestire le parti danneggiate
Durante la potatura, troverai sicuramente foglie ingiallite, macchiate o morbide. Non hanno senso di rimanere sulla pianta: sottraggono energia e diventano porte d’ingresso per marciumi. Vanno eliminate tirandole delicatamente verso il basso o recidendole alla base, senza strappare i tessuti. Se noti uno stelo che alla pressione delle dita appare molle, scuro o quasi “vuoto”, vuol dire che sta andando incontro a marciume: in questo caso taglia indietro fino a trovare tessuto sano, compatto e di colore uniforme.
Questa pulizia, oltre a migliorare l’aspetto, riduce il rischio che in ambiente caldo-secco domestico si formino funghi o muffe tra gli internodi più vecchi.
Come usare le talee
Uno dei lati più belli della potatura della Nanouk è che quasi nulla va buttato. Gli apici freschi e sani che tagli possono diventare talee per infoltire lo stesso vaso o creare nuove piante.
Dopo il taglio, elimina eventuali foglie nella parte inferiore dello stelo, lasciando nudi uno o due nodi. Puoi scegliere se radicarle in acqua o direttamente in terra. In questa stagione, il metodo più sicuro è un vaso con lo stesso terriccio della pianta madre, leggero e drenante, e tenerlo appena umido. Inserisci la talea fino a coprire il primo nodo, compattando bene il substrato attorno alla base per evitare vuoti d’aria.
Se vuoi infoltire la pianta esistente, puoi ripiantare gli apici direttamente nello stesso vaso, tra gli steli già presenti: a primavera ti ritroverai con una cascata più piena e uniforme.
Dopo la potatura
Una volta conclusa la potatura, la pianta avrà bisogno di tranquillità e condizioni stabili. Non è il momento di cambiarle stanza ogni due giorni o di spostarla in ambienti freddi. L’ideale è un punto molto luminoso, ma senza sole diretto di mezzogiorno, lontano da spifferi e dai termosifoni troppo vicini.
L’irrigazione va gestita con prudenza. Subito dopo la potatura non è il caso di affogare la pianta: il substrato deve restare leggermente umido, mai zuppo. Le radici, già impegnate a sostenere il rinnovamento della parte aerea, soffrirebbero un eccesso d’acqua proprio ora che la luce è poca e l’evaporazione rallenta. Meglio bagnare quando i primi centimetri di terriccio risultano asciutti al tatto.
Quanto al concime, si può aspettare la fine dell’inverno. Subito dopo una potatura autunnale è preferibile non spingere troppo con i fertilizzanti: il rischio è stimolare una crescita debole e filata perché la luce non è ancora sufficiente a sostenere steli vigorosi.
Cosa aspettarsi nelle settimane successive
Se hai lavorato bene, dopo qualche settimana vedrai i primi effetti: dai nodi sotto i tagli cominceranno a comparire nuove punte verdi, più compatte e ravvicinate. Gli steli accorciati si riempiranno e la pianta recupererà una forma più densa, con una cascata di foglie variegate rosa, verdi e bianche molto più armoniosa.
