Dopo mesi di splendore, con sfere colorate che illuminano il giardino, arriva un momento in cui la pianta di ortensia appare spenta. I fiori diventano marroni, si seccano e restano attaccati ai rami, dando l’impressione che l’ortensia sia ormai in declino. È una fase naturale, ma se non gestita correttamente può compromettere la forma del cespuglio e la fioritura futura.
Non bisogna spaventarsi: un’ortensia con tutti i fiori secchi non è una pianta persa, ma semplicemente una pianta che ha chiuso il suo ciclo estivo e chiede al giardiniere di accompagnarla nel passaggio verso il riposo vegetativo.
COSA SCOPRIRAI
Quando e quanto tagliare
Il primo istinto è quello di eliminare subito tutti i fiori secchi. È corretto, ma serve attenzione al punto di taglio. Le ortensie fioriscono sui rami dell’anno precedente: se si taglia troppo in basso, si rischia di eliminare le gemme già formate che daranno origine ai fiori della prossima stagione. La regola è semplice: recidere lo stelo appena sotto il fiore secco, lasciando intatte le coppie di gemme più robuste che si trovano più in basso.
In questo modo si “ripulisce” la pianta dall’aspetto appassito, ma si preservano le riserve per l’anno successivo.
Quando conviene lasciare i fiori secchi
Non tutti sanno che in alcuni casi è utile lasciare i fiori secchi sulla pianta almeno fino a fine inverno. Le infiorescenze secche, infatti, funzionano come una piccola protezione naturale per le gemme sottostanti, riparandole dal freddo e dalle gelate. In giardini esposti o in zone molto fredde, questa scelta può fare la differenza: il giardiniere interviene solo a primavera, eliminando i fiori secchi quando il rischio di gelate è ormai passato.
La decisione, quindi, dipende dal clima e dalla posizione in cui cresce l’ortensia.
Aiutare la pianta a rigenerarsi
Dopo aver rimosso i fiori secchi, l’ortensia ha bisogno di recuperare energie. In questo periodo conviene ridurre le annaffiature, soprattutto se l’autunno porta piogge frequenti, e mantenere il terreno leggermente umido ma mai zuppo. Una pacciamatura alla base, con corteccia o foglie secche, aiuta a proteggere le radici e a stabilizzare la temperatura del terreno.
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Per quanto riguarda il nutrimento, a fine estate è meglio sospendere concimi ricchi di azoto e, se necessario, dare un apporto leggero di potassio, che rafforza i tessuti in vista dell’inverno.