Problemi che hanno tutti quando coltivano l’Ortensia in balcone

L’ortensia può avere problemi che spesso ne devastano li aspetto e la salute.

Ma tra i problemi che può affliggere una pianta bella come l’ortensia ce ne sono alcuni molto comuni, con cui spesso ho dovuto fare i conti.

Curarne ogni aspetto è essenziale e credo di esserci riuscito tenendo sotto controllo gli aspetti nocivi più comuni che ho incontrato e te li racconto.

Punte secche alle estremità delle foglie

Potresti aver aspettato troppo tempo tra un’innaffiatura e l’altra e aver ridotto il terriccio in uno stato eccessivamente secco, tale ogni volta da impedire alla pianta di assorbire non solo l’acqua di cui ha bisogno ma anche i nutrienti dal terriccio.

Se tenessi l’ortensia in casa potresti averla posizionata in un ambiente troppo secco per i suoi gusti e se si trova nella sua fase di fioritura un ambiente secco potrebbe compromettere la sua salute, visto già la gran parte di energie che consuma per fiorire.

Tienila lontana da fonti di calore e se la casa è eccessivamente calda nebulizza tutta la chioma almeno un paio di volte al giorno. L’assenza di umidità non consente alle foglie di respirare correttamente poiché gli stomi sulla superficie della foglia faticano a dilatarsi.

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Sentiamo spesso parlare di terriccio acido ideale per piante come l’ortensia e a tale scopo siamo soliti concimare l’ortensia anche in modo spropositato, con i fertilizzanti troppo aggressivi. In questo caso interrompi la somministrazione e se necessario invasa la pianta con terriccio nuovo.

Non presenta fioriture

Le ortensie sono piante acidofile per eccellenza. Facciamo riferimento al pH, un indicatore che ci aiuta a capire la composizione chimica del terriccio.

Nel caso delle ortensie, queste gradiscono un terriccio con un pH tra 4 e 6, a seconda anche della colorazione dei fiori.

Poiché l’ortensia è una pianta che ha bisogno di tanta acqua, il terriccio viene frequentemente “lavato” quindi se in vaso tende ad impoverirsi più di altri substrati per altre piante.

L’ortensia è una pianta che può svilupparsi per oltre 3 metri, con fiori enormi, se ha un terriccio davvero ricco di nutrienti che possono soddisfare la sua fame.

Bruciature

Per la fretta di vederle fioriture siamo soliti bombardare le ortensie con concimi ancor prima della ripresa vegetativa, in che non p un male ma va fatto con concimi a lento rilascio.

Col risveglio vegetativo delle piante, queste non sono le uniche a risvegliarsi ma ben presto arrivano i parassiti temibili.

Spesso siamo soliti ricoprire la chioma di pesticidi chimici in caso di attacco da parte di parassiti ed esporla contemporaneamente al sole cocente potrebbe essere una combo distruttiva per la pianta.

Potresti aver esposto le belle foglie dell’ortensia ai raggi diretti del sole per troppe ore al giorno, o proprio a quei raggi del sole delle ore più calde della giornata.

Questo può aver bruciato le foglie che richiedono ombra e temperature miti e non la luce diretta più cocente.

Parassitosi in atto

L’ortensia non è esente dall’attacco di parassiti che lasciano segni vistosi.

Non può mancare tra i parassiti più aggressivi la cocciniglia sia nella sua forma cotonosa che quella scudetto.

Entrambe le specie di parassiti sono parassiti succhiatori, cioè sono tra quelli che pungono la parte tenera delle foglie e succhiano la linfa vitale, provocando macchie alle foglie che tendono a perdere di vigore e di consistenza fino a seccare e cadere.

La traccia più evidente per la presenza di ragnetti rossi è senz’altro quella che riguarda piccole ragnatele che puoi trovare tra le foglie.

Le foglie inoltre cominciano a macchiarsi a causa delle punture sotto le foglie e della perdita di tono e di materiale vegetale e linfa vitale di cui questi parassiti si stanno nutrendo.

Anche parassiti rosicchiatori come il bruco verde, se la foglia è mangiucchiata.

Le sostanze oleose possono dare un valido contributo per soffocarli, se nebulizzate sulla pianta. L’olio di Neem se nebulizzato su tutta la chioma può essere un prodotto vincente, biologico e particolarmente efficace.

Puoi utilizzare un decotto a base di aglio e pepe da nebulizzare su ogni parte della pianta, anche nel terriccio.

Lascia al macero in un litro di acqua abbondante pepe e 4 spicchi di aglio, per 12 ore. Dopo aver filtrato il tutto puoi nebulizzare il fogliame abbondantemente.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.